Francesco Merloni: «Lo dice la medicina, precedenza a chi ha più chance di vivere»

Francesco Merloni: «Lo dice la medicina, precedenza a chi ha più chance di vivere»
C’è tanta vita, nella sua voce limpida, che sembra tutto semplice. Imprenditore che avuto la meglio sulla globalizzazione, politico di razza fino a essere ministro...

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C’è tanta vita, nella sua voce limpida, che sembra tutto semplice. Imprenditore che avuto la meglio sulla globalizzazione, politico di razza fino a essere ministro dei Lavori Pubblici, protagonista della scena, sempre e da sempre, Francesco Merloni, fabrianese, classe 1925.

Ingegnere, come vede l’emergenza Coronavirus che manda in tilt la sanità e che potrebbe obbligare alla scelta più odiosa: in mancanza di respiratori sacrificare i più anziani per i salvare i giovani?
«È un principio della medicina. Non è una questione emersa ora. È un fondamento della natura umana, legato a quello più universale della sopravvivenza». 
Quindi il pensiero non la intimorisce?
«Mi sembra giusto tutelare la specie».
E se questo metodo di selezione dovesse riguardare lei? 
«Che le devo dire, se accadrà io sarò incosciente. Non mi preoccupa. Comunque ribadisco: trovo corretto dare la precedenza a chi potenzialmente ha più aspettative di vita. Ritengo che sia un criterio morale. Non può essere altrimenti. E poi...».
Prego.
«Sono sempre stato fatalista. Ho affrontato tante difficoltà, ho vissuto tante situazioni, ho passato la guerra e sono arrivato a questa età. Vorrà dire che ne affronterò un’altra. I ricordi si affollano...».
Racconti pure. 
«Sono stato renitente alla leva. Avevo 18 anni quando venni richiamato dai Repubblichini, era l’ottobre del ‘43. Non mi presentai. Un giorno venni fermato per un controllo, stavo rischiando l’arresto, ma dissi che c’era un errore d’identità, che si trattava di mio fratello. La scampai. Non può immaginare quante ne ho fatte». 
Sempre appellandosi allo stesso teorema. 
«Sacrosanto. La sopravvivenza del genere umano. È l’unica cosa che conta». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico