Coronavirus, torna l'allarme nelle Marche: nuovi focolai e 11 positivi. Ceriscioli: «Non abbassiamo la guardia/ La mappa interattiva del contagio provincia per provincia

Coronavirus, torna l'allarme nelle Marche: nuovi focolai e 11 positivi. Ceriscioli: «Non abbassiamo la guardia
ANCONA - Emergenza Coronavirus, si riaccende l'allarme nelle Marche. Sono stati infatti 11 i nuovi positivi in almeno due distinti cluster. l Gores ha comunicato che...

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ANCONA - Emergenza Coronavirus, si riaccende l'allarme nelle Marche. Sono stati infatti 11 i nuovi positivi in almeno due distinti cluster. l Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 11 tamponi positivi: 4 in provincia di Pesaro, legati al focolaio di Montecopiolo, 4 in provincia di Macerata, di cui 1 proveniente dall’estero, 1 paucisintomatico con tampone effettuato a domicilio da Usca e 2 individuati con tampone propedeutico ad attività sanitarie, 1 in provincia di Fermo, già in isolamento, e 2 in provincia di Ascoli Piceno appartenenti a un cluster familiare individuato per accesso a prestazioni sanitarie. Il governatore Luca Ceriscioli invita a non abbassare la guardia


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LA MAPPA INTERATTIVA DEL CONTAGIO PROVINCIA PER PROVINCIA
 

 

“I risultati dei tamponi di oggi – afferma il presidente Luca Ceriscioli – dimostrano che non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia e che gli assembramenti causano livelli importanti di contagio, come sta avvenendo a Montecopiolo in seguito a una festa a cui hanno partecipato molte persone. Oggi più che mai il contenimento della diffusione del virus fa capo alla responsabilità di ciascuno ed è indispensabile che quando ci si trova nei luoghi pubblici, in mezzo a tante persone, si adottino tutti i comportamenti e si prendano tutte le precauzioni necessarie per evitare di contagiarsi a vicenda, a partire dal giusto distanziamento, fino all’uso corretto della mascherina e alla corretta igiene delle mani. I casi rilevati nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli sono l’esito di precisi percorsi e controlli diagnostici ormai di routine, come il monitoraggio delle persone in rientro dall’estero, dei contatti dei positivi e dei pazienti che vengono testati prima di sottoporsi a interventi medici. Queste attività consentono di individuare e mettere velocemente in isolamento le persone positive, fino a oggi hanno dato risultati importanti contro la diffusione del virus e non possiamo vanificarli con comportamenti che ancora non ci possiamo permettere di adottare” Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico