ANCONA - «Lo abbiamo deciso nella giunta di questa mattina: i nostri protocolli sono stati condivisi insieme all’Emilia Romagna e all’Abruzzo per garantire...
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Ecco dunque il punto di arrivo della grande corsa della Regione. Idealmente, sul tavolo della sala riunioni, al settimo piano di Palazzo Raffaello ci sono quattro protocolli: alberghi, villaggi/campeggi, bar/ristoranti e stabilimenti balneari. Concordati e chiusi con le categorie in anticipo su buona parte delle altre Regioni italiane. Ma anche con i sindaci di tutta la regione: «Per questo ringrazio di cuore il presidente - ha detto Mangialardi - è stato fatto un lavoro corale di grande sensibilità». Molti dei dettagli sono stati resi noti nei giorni scorsi nel sentiero della litania che ha già permeato le aziende tornate al lavoro: distanziamento sociale, sanificazione, igienizzazione e dispositivi di sicurezza. Vediamo velocemente i punti salienti.
«Andrà garantita la sanificazione della camera al termine del soggiorno di un ospite. Al desk di ingresso bisognerà predisporre distanziamento, mascherine e gel antisettici. Al buffet vietati assembramenti, i camerieri non porteranno vassoi ma piatti». Ci saranno differenziazioni tra una zona turistica e l’altra? Inteso: il Pesarese avrà le stesse regole degli altri litorali? Risposta secca: «Sì, tutte le zone sono uguali».
«Per quanto riguarda camping e villaggi - continua Pieroni - due sono i punti delicati. Per i bagni ci saranno tre sanificazioni giornaliere e igienizzazione continua. Regolamento piscine: lettini a due metri l’uno dall’altro e in un raggio di 10 metri quadrati potranno stare 4 persone».
L’assessora Manuela Bora passa in rassegna la questione di bar e ristoranti. «Intanto una informazione di servizio scaturita dalla conferenza Stato Regioni - inizia la titolare delle Attività Produttive - i saldi sono posticipati al primo agosto. Le regole di convivenza ai tavoli saranno: tutto normale per clienti dello stesso nucleo familiare. Se ci sono comitive ci sarà obbligo di distanziamento di 1 metro tra sedia e sedia o sedutafrontale. Oppure obbligo di predisporre le barriere plexiglass».
Infine gli stabilimenti balneari per i quali molto già si sapeva. Le ultime questioni: «Le docce calde - conclude Pieroni - al chiuso se possibile vanno evitate. Meglio andare all’aperto. Ogni ombrellone avrà una superficie di 10,5 metri quadrati, impossibile che sia utilizzato da due famiglie. Nelle spiagge libera asciugamani ad almeno due metri di distanza e ombrelloni a 4 metri di distanza». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico