ANCONA - Dal coprifuoco con locali chiusi alle 23 (se non dalle 22), all’invio dell’esercito nelle città per controllare che si rispettino i divieti, fino...
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Le tre norme
Tuttavia qualcosa è filtrato e dalla rigidità dei divieti pronti ad entrare in vigore si comprende che la seconda ondata di contagi preoccupa - e non poco - il Governo. Ma se - come spiega il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia - le regole universali rimangono tre: mascherina, distanziamento e igiene, si sta invece ragionando sul limitare i contatti tra le persone in maniera tale che il virus possa girare il meno rapidamente possibile.
I trasporti
E questo, per esempio, riducendo la capienza dei mezzi di trasporto pubblico che potrebbe essere dell’80% rispetto al numero dei posti a sedere. Nei negozi - anche se già c’è chi continua ad applicare questa regola - gli ingressi potrebbero essere nuovamente contingentati, attraverso l’impiego di security in grado di scaglionare al meglio la presenza dei clienti. Nel nuovo Dpcm - che contiene la proroga dello stato di emergenza - verranno prorogate alcune misure attuali, come la limitazione delle presenze ad eventi in luoghi aperti o chiusi: 1000 nel primo caso, 200 nel secondo. E questo varrà per le manifestazioni sportive ma non solo: il limite delle 200 persone non va superato al chiuso, neppure in caso di matrimoni o feste private.
I militari in azione
E siccome il virus comincia a diffondersi in Italia al ritmo dei numeri della fase di aprile, il Viminale si è detto pronto a fornire un ulteriore supporto, con attività straordinarie e - se serve - l’ausilio dell’ esercito per controllare le zone più a rischio intervenendo laddove le misure di prevenzione non vengano adottate secondo le regole imposte. Sarebbero anche previste sanzioni salate: da 500 a 3mila euro. Il Governo inoltre sta pensando - come ha fatto la Regione Marche ieri - di applicare in tutta Italia l’obbligo delle mascherine anche all’aperto, dove non sia possibile mantenere il distanziamento sociale. Un’altra novità - come chiesto dal vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri - potrebbe essere il dimezzamento dei giorni previsti per la quarantena: da 14 a 7. Provvedimenti che - secondo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità - si annunciano alla luce di un maggiore carico sui servizi sanitari dovuto al progressivo peggioramento della situazione nelle ultime nove settimane.
Movida addio
Ma la misura che più farà discutere è l’ipotesi estrema di anticipare la chiusura di tutti i locali alle 23: una sorta di coprifuoco per dare un taglio alla movida, veicolo di contagio che più preoccupa il Governo. Il premier Conte firmerà il nuovo Dpcm mercoledì prossimo e il confronto non è ancora terminato, mentre si guarda all’aumento dei casi che - anche nelle Marche - è praticamente quotidiano.
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Corriere Adriatico