Dimessa con il tampone negativo, muore di Coronavirus il giorno dopo: era diventata positiva. E nelle scuole è boom contagi

Dimessa con il tampone negativo, muore di Coronavirus il giorno dopo: era diventata positiva. E nelle scuole è boom contagi
ASCOLI - Un altro decesso, a meno di 24 ore dalla morte per Covid di Anna Maria Veccia di Acquaviva Picena, è avvenuto ieri mattina all’ospedale Mazzoni....

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ASCOLI - Un altro decesso, a meno di 24 ore dalla morte per Covid di Anna Maria Veccia di Acquaviva Picena, è avvenuto ieri mattina all’ospedale Mazzoni. Un’anziana di 88 anni, con patologie pregresse, si è presentata al pronto soccorso accusando i sintomi del coronavirus. Era stata dimessa il giorno prima da una casa di cura dove il tampone era risultato negativo.



 

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È stata quindi sottoposta a tampone che ha dato esito positivo ma poco dopo dal ricovero è morta. Si tratta della sedicesima vittima nel Piceno, la quarta in appena un mese quando l’impennata dei contagi ha raggiunto un picco così alto mai visto nemmeno durante il periodo del lockdown.

Le scuole
E sono le scuole ad essere diventate il tallone d’Achille dei contagi. Ieri si sono registrati altri venti casi positivi per lo più studenti di cui l’età media si è ulteriormente abbassata. Ora, infatti, ci sono anche ragazzini delle scuole medie ed elementari. Positivi due alunni della scuola Moretti di San Benedetto e di via Sardegna ad Ascoli, in quarantena le relative classi. Nel frattempo il liceo Mazzocchi che sarebbe dovuto riaprire domani, proseguirà la didattica a distanza per un’altra settimana e si sta valutando analogo provvedimento anche al liceo Orsini dopo la scoperta di ben 22 studenti positivi al virus. Secondo alcuni, la causa dei contagi è da ricercare non solo in ambito familiare ma anche sportivo. Ci sono infatti, fra i contagiati, molti giovani che praticano il calcio e quindi hanno contatti fisici. Nel complesso è stato infranto il muro dei trecento attualmente positivi al Covid, un terzo dei quali nel comune capoluogo. In isolamento domiciliare ci sono 530 persone. Contagiati anche una dipendente della Ciip e un anziano che frequenta un centro sociale, nonno di uno studente del Mazzocchi. Certo è che i giovani, come ipotizzato, stanno trasmettendo il virus ai loro nonni con conseguenze immaginabili. «È un deliro - spalanca le braccia il primario del dipartimento di igiene e sanità pubblica, Claudio Angelini - Sono già nove gli istituti scolastici con studenti contagiati, oramai ne stanno rimanendo pochi Covid free». Una soluzione potrebbe essere la chiusura di tutti gli istituti scolastici con il ripristino della didattica a distanza. Una soluzione non facile da assumere ma il pressing sul sindaco Marco Fioravanti è già cominciato. Decisione, però, che andrebbe avallata anche dal nuovo presidente della giunta regionale, Francesco Acquaroli e che andrebbe contro la decisione del governo di non sospendere la didattica in presenza. 

I trasporti
Un’altra possibile causa dei contagi è l’assembramento, non tanto sugli autobus quanto alle fermate. «Nei giorni scorsi - afferma il sindaco di Folignano, Matteo Terrani - ho avuto un’interlocuzione con la Start sul tema della sicurezza dei mezzi di trasporto pubblico locale, ho nuovamente chiesto al direttore di verificare l’efficacia della nuova corsa bis messa a disposizione dei ragazzi delle scuole comunicando la disponibilità dell’amministrazione comunale a contribuire alle spese di una ulteriore nuova corsa se lo sforzo fatto fin qui non fosse sufficiente». «Stiamo valutando - prosegue - altre misure che eventualmente metteremo in campo nei prossimi giorni ma al di là di ogni possibile provvedimento voglio ricordare che supereremo l’emergenza solo se ognuno farà la sua parte, mantenendo le distanze e indossando la mascherina. Non dobbiamo farlo per evitare multe e controlli ma semplicemente perché è giusto, è un sacrificio necessario a tutela nostra e del prossimo. Lo dico soprattutto ai ragazzi, dateci una mano perché dobbiamo prepararci a mesi molto difficili e non possiamo mettere a repentaglio le persone più fragili».

I termoscanner

Infine non si placa la polemica sui termoscanner a scuola proposti dall’assessore all’istruzione, Acciarri. «Le Regioni Veneto e Campania hanno deciso di mettere i termoscanner nelle scuole - ricordano i consiglieri comunali Filiaggi, Cappelli e Girardi - I termoscanner sono apparecchi per la rilevazione automatica della temperatura già in uso in uffici e imprese (ad Ascoli ad esempio nella Bottega del Terzo Settore, ex Cinema Olimpia, presso la Ciip Spa, etc) e sono ritenuti per le scuole la soluzione più efficace e logica, rispetto sia alla impraticabile misurazione individuale con apparecchi manuali elettronici (pistola) sia rispetto alla potenziale inattendibilità della misurazione rimessa alle famiglie».

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Corriere Adriatico