ANCONA - Non lo dichiarerebbe neanche a se stesso difronte a uno specchio. Eppure quando ieri il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, in videoconferenza con i...
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Il destino ha un’agenda
Davvero il destino ha un’agenda se in questo tempo così stravolto nella scia di Ceriscioli finisce anche quel Boccia che all’inizio del Coronavirus l’aveva bollato come irresponsabile e addirittura portato davanti al Tar. «Se provo orgoglio? No, sono contento - ammette il governatore - perché le parole di Boccia rendono ancora più utile il lavoro che stiamo svolgendo in questi giorni e ci indicano che la direzione presa è corretta. Un segnale di attenzione importante che il ministro vincola strettamente al monitoraggio quotidiano delle soglie sentinella». Vale a dire: numero di pazienti nelle terapie intensive ed evoluzione dell’indice R0. Non c’è da spiegarlo a Ceriscioli che di numeri concreti vive «tutti i giorni, ogni giorno» raccontano dal settimo piano di palazzo Raffaello.
Cosa dicono i numeri
I numeri infatti dicono che ci sono le condizioni per aprire con giudizio e all’interno di un sistema preciso di regole. Nell’ordine, va avanti il dialogo con gli artigiani che governano i malumori di parrucchieri, estetiste e centri estetici. Oggi è prevista una riunione tra Cna, Cgia e l’ufficio Igiene della Regione coordinata dall’assessora Manuela Bora. «Se forzeremo i tempi per aprire ugualmente il 12? Intanto facciamoci trovare pronti» chiude Ceriscioli che guarda anche attentamente al percorso per bar e ristoratori con Confcommercio e Confesercenti, pronto al decollo da un momento all’altro. Va avanti anche l’ordinanza per fare in modo che il 4 maggio si possa andare a passeggiare in spiaggia mantenendo le regole sul distanziamento sociale.
Le messe in stand by
Finisce in stand by, invece, l’apertura data da Ceriscioli per accorciare la riapertura delle celebrazioni eucaristiche: «Avevo detto che avrei cercato io il vescovo marchigiani. Questa mattina ho chiamato l’arcivescovo di Pesaro per sapere se erano disponibili a valutare un dialogo sul punto. Monsignor Coccia mi ha detto che per il momento la linea è quella della Cei nazionale».
L’orientamento di Speranza
Infine c’è un altro motivo che fa sorridere il governatore e appartiene a un colloquio riservato che ha avuto in mattinata con il ministro della Salute Speranza. «L’orientamento del governo sarebbe quello di obbligare per decreto - rivela il governatore - tutte le regioni ad avere un ospedale dedicato Covid. Una rete di sicurezza nel momento in cui dovessero esserci problemi con le ondate di ritorno. E noi con Civitanova saremmo a posto».
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Corriere Adriatico