Banca Marche, fondo da 100 milioni per tutte le vittime di reati finanziari

Banca Marche, fondo da 100 milioni per tutte le vittime di reati finanziari
ANCONA Un Fondo di ristoro da 100 milioni di euro per i risparmiatori di Banca Marche, vittime di un danno «ingiusto». È arrivato alle battute finali...

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ANCONA Un Fondo di ristoro da 100 milioni di euro per i risparmiatori di Banca Marche, vittime di un danno «ingiusto». È arrivato alle battute finali l’iter del decreto attuativo per sbloccare le risorse in favore di chi ha subito un reato finanziario, come previsto dalla legge di bilancio, e potranno beneficiarne, oltre ad azionisti ed obbligazionisti dell’istituto di credito marchigiano, anche gli altri tre con cui è stato messo in liquidazione ed i risparmiatori delle ex banche popolari venete. Il testo, messo a punto dal ministero di Economia e Finanza, è ormai in procinto di confluire, come previsto, in un decreto di Palazzo Chigi. Prima del disco verde definitivo, però, è necessario il parere del Consiglio di Stato, previsto nel giro di una settimana. Intanto, è in dirittura di arrivo anche un decreto di Mise e Mef per rendere operative le agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese che intendono quotarsi in Borsa.


Il Fondo di ristoro prevede un plafond in quattro anni (dal 2018 al 2021), che sarà finanziato attraverso il Fondo interbancario di garanzia e il Fondo dei conti dormienti. Il riconoscimento del danno subito dai risparmiatori di Banca Marche e degli altri cinque istituti di credito italiani andati in default - CariChieti, Banca Etruria, CariFerrara, Veneto Banca e Popolare Vicenza - potrà arrivare attraverso con una sentenza del giudice o attraverso il ricorso alla Camera arbitrale dell’Anac. Toccherà poi all’arbitro dell’Anac valutare la possibilità di rimborso, sulla base del danno accertato. Il Dpcm che il governo intende emanare nonostante sia ormai alle ultime battute della sua attività, ha subito diverse pressioni politiche affinché non si concretizzasse, ma senza di esso la misura sarebbe inattuabile poiché necessario a definire i criteri di accesso ai ristori, le modalità di erogazione e l’entità dei rimborsi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico