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ANCONA - La cena per farli conoscere. Se si trattasse di un film, questo sembrerebbe proprio essere il titolo giusto. La cena in questione è andata in scena lo scorso venerdì a Senigallia. Presente il segretario federale della Lega Matteo Salvini, nelle Marche per uno dei tanti incontri elettorali che lo accompagneranno fino alla chiamata alle urne del 25 settembre. Tra i partecipanti, oltre ai militanti del Carroccio, imprenditori, esponenti della società civile e di associazioni di categoria. Ma a far più rumore è la presenza di Enrico Brizioli, direttore medico-scientifico del gruppo della sanità privata Kos. Considerato vicino al centrosinistra, vederlo ad un evento della Lega - peraltro da guest star, avendo anche un posto al tavolo di lavoro con Salvini - è suonato quantomeno strano ai più.
Il trait d’union
Stranezza giustificata dai maliziosi con la presenza, a quella stessa cena, di una figura molto chiacchierata tra i corridoi del gotha leghista marchigiano.
L'ostacolo politico
Ma l’illusione è presto svanita e la motivazione del niet sarebbe stata proprio legata, tra le altre cose, al suo passato troppo vicino al Pd. Un peccato originale che in molti non le perdonano nella Lega. Tuttavia, ora che si rende necessario il rimpasto di giunta per sostituire i tre assessori candidati al Parlamento - con conseguente redistribuzione delle deleghe - Acciarri avrebbe sperato in una seconda chance. E, sempre i più maliziosi, hanno visto nella presenza di Brizioli alla cena con Salvini un suo tentativo di accreditarsi con il settore e con il leader della Lega. Al netto delle dietrologie, le sue reali quotazioni per un posto in giunta sono basse, dal momento che il Carroccio punterebbe su Daniela Tisi e Andrea Antonini per sostituire gli uscenti Giorgia Latini e Mirco Carloni. E sarebbe proprio l’assessora Latini il principale sponsor di Acciarri nell’esecutivo Acquaroli. Opzione tuttavia ormai poco probabile.Tuttavia, se davvero Antonini alla fine facesse il suo ingresso a Palazzo Raffaello, per lei si libererebbe un posto in Consiglio regionale da prima dei non eletti ad Ascoli. Magra consolazione, ma meglio di niente.
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