Ma davvero può saltare l’arrivo di Amazon a Jesi? Burocrazia, tempi lunghi, iter: ecco cosa rischia il progetto
ANCONA - Speranze e timori si intrecciano sull’area dell’Interporto di Jesi individuata quasi due anni fa per il nuovo centro logistico Amazon. Per realizzarlo...
ANCONA - Speranze e timori si intrecciano sull’area dell’Interporto di Jesi individuata quasi due anni fa per il nuovo centro logistico Amazon. Per realizzarlo servirà l’ok della Giunta Bacci del Comune di Jesi alla variante urbanistica «non sostanziale» perché il Centro di distribuzione logistica firmato Amazon rispetta le volumetrie di edificazione previste nel Piano regolatore e nel progetto Interporto. Ieri è arrivata l’integrazione del parere favorevole già espresso dalla Soprintendenza di Ancona.
Mentre si attende la Valutazione d’impatto ambientale da parte del ministero della Transizione ecologica e la Valutazione ambientale strategica della Provincia al progetto che riguarda l’area di 66mila metri quadri, con un maxiparcheggio e zone destinate al verde. Le incognite al progetto? I tempi troppo lunghi (la prima richiesta di variante è stata avanzata a giugno 2020) per l’iter burocratico e le continue richieste di modifiche avvenute negli ultimi mesi. La necessità dell’assenso di tutti i privati con proprietà che insistono in quell’area. Davvero l’affare Amazon a Jesi può saltare? Le riunioni in Regione si sono intensificate negli ultimi giorni con i tecnici del Palazzo ed un rappresentante della società che realizzerebbe materialmente il polo logistico del colosso dell’e-commerce. La costruzione di questo progetto investe direttamente la politica e carica di responsabilità Interporto, società per il 96% di proprietà della Regione, che potrebbe imprimere una svolta decisiva al proprio futuro con l’arrivo del colosso Amazon.