Massimo Bacci, sindaco di Jesi: «Siamo sul filo, rischiamo un’occasione straordinaria. Parere favorevole della Soprintendenza, aspettiamo gli altri»

Massimo Bacci
Massimo Bacci, sindaco di Jesi, a che punto è l’arrivo del colosso Amazon a Jesi?  «Continuo a dire...

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Massimo Bacci, sindaco di Jesi, a che punto è l’arrivo del colosso Amazon a Jesi? 


«Continuo a dire che, data la lunghezza dell’iter, è molto probabile non si faccia in tempo». 
Dalla commissione di pochi giorni fa è cambiato qualcosa? 

 

 
«Oggi (ieri) è stato notificato al protocollo del Comune il parere favorevole che si attendeva dalla Soprintendenza di Ancona. L’atto è una integrazione del parere già espresso, positivo, sulla domanda di variante urbanistica. Ma era necessario alla luce di una ulteriore modifica della variante che era stata richiesta». 
Da chi? 
«Da uno dei soggetti interessati alla variante, mi limito a dire». 
Sul tasto di tali frequenti richieste di modifica ha battuto spesso negli ultimi tempi. 
«La domanda per la variante di iniziativa privata è stata depositata a settembre del 2020 e poi rivista a giugno 201. Ma è stata appunto da allora assoggettata a diverse richieste di modifica, ancora fino a pochissimi giorni fa. E questo per ovvi motivi ha rallentato il procedimento delle autorizzazioni». 
Il passo in avanti firmato dalla Soprintendenza a che punto dell’iter si colloca? 
«È uno di quelli di cui si era in attesa. Ma ci sono ancora da affrontare i passaggi della Valutazione di impatto ambientale del ministero della Transizione ecologica e della Valutazione ambientale strategica della Provincia». 
Intanto alla Coppetella, a ridosso dell’area interportuale, sono già iniziati saggi e operazioni preliminari ad un eventuale cantiere. Davvero pensabile che tutto possa arenarsi e azzerarsi? 
«Considerati i tempi così lunghi affrontati da tutto il percorso, continuo a temerlo, per quanto speri il contrario. Ma a tutt’oggi non siamo ancora alla fine ed è assolutamente possibile che non si faccia in tempo». 
Cosa si perderebbe a quel punto, a suo parere?
«Una opportunità straordinaria per l’intero territorio e che potrebbe invece cambiarne radicalmente le prospettive in un momento di difficoltà oggettiva come l’attuale. Vediamo bene quali siano le situazioni occupazionali che Jesi e la Vallesina stanno affrontando, da Caterpillar a Liomatic per fare degli esempi». 
C’è una data limite oltre la quale la partita si può dichiarare persa?


«Non si può parlare di date ma siamo sul filo. In un percorso come questo non ci si rende conto di come possa bastare davvero poco per fermare tutto». 

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Corriere Adriatico