TOLENTINO - Sente dei rumori dal piano superiore e capisce che ci sono i ladri, così inizia ad urlare e con il marito si arma di coltelli da cucina per difendersi dai...
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«Per entrare nella nostra proprietà - racconta Ester de Troia - hanno fatto due fori nella rete di recinzione. Sono poi saliti, arrampicandosi, sul balcone, nella parte più alta, che non è illuminata. Poi hanno raggiunto la finestra della camera di mio figlio, rompendo il vetro».
I rumori però hanno richiamato l’attenzione della donna e della sua famiglia. «Eravamo tutti al piano terra - continua - quando abbiamo sentito dei colpi provenire dal piano superiore. Ci siamo guardati tutti e quattro ed abbiamo pensato ai ladri. Ho iniziato a gridare piazzandomi all’inizio delle scale, ma nel frattempo io e mio marito ci siamo anche muniti di coltelli da cucina che abbiamo tirato fuori dai cassetti. Siamo rimasti, comunque, sulle scale e non siamo saliti al piano superiore. Abbiamo avvertito i carabinieri». Alla fine i banditi se la sono data a gambe scappando dal balcone, da dove erano passati per entrare nell’abitazione. «Quando sono arrivati i carabinieri - conclude - siamo saliti sopra ed abbiamo verificato che non è stato portato via nulla. Nessun cassetto o armadio era aperto. Purtroppo è la seconda volta che la nostra casa viene “visitata” dai malviventi. La prima risale a circa quattro anni fa. È inutile che tornino: non c’è più nulla da trafugare».
I carabinieri hanno anche perlustrato la zona, ma dei ladri scappati a piedi nei campi nessuna traccia. Tutto lascia pensare che, anche questa volta, ad agire sia stata la medesima banda che in questi giorni è entrata in azione in diverse case di contrada Pianciano e Ributino. Gli accertamenti degli investigatori dell’Arma, comunque, proseguono a trecentosessanta gradi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico