Sposa la donna della sua vita poche ore prima di morire: il "sì" di Diego e Annalisa

L'ospedale di San Severino Marche
SAN SEVERINO - Il sospirato «sì» poche ore prima di dirsi addio. Si ripete, a distanza di qualche anno, all’Hospice di San Severino, una profonda storia...

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SAN SEVERINO - Il sospirato «sì» poche ore prima di dirsi addio. Si ripete, a distanza di qualche anno, all’Hospice di San Severino, una profonda storia d’amore suggellata dall’unione di fronte a Dio a breve distanza dall’arrivederci terreno. Questa volta sono stati protagonisti Diego Turi, 43enne di Tricase, un comune in provincia di Lecce poco più grande di San Severino nella cui struttura ospedaliera del Bartolomeo Eustachio si è vissuta la struggente storia, e la quarantenne piorachese Annalisa Talpacci.


 


La scintilla scocca nell’estate di quattro anni fa. Annalisa, impiegata all’anagrafe del comune di Pioraco, si reca in vacanza nel Leccese e conosce Diego, originario di Tricase, che lavora come tecnico informatico. La vacanza non resta un episodio isolato. I due giovani continuano a frequentarsi e decidono di trascorrere il resto della loro vita insieme. Il sogno sembra infinito, Annalisa e Diego, nonostante la relazione a distanza, sono fatti l’uno per l’altra. E decidono di sposarsi. 

A questo punto, quello che avrebbe dovuto essere un dolce destino di coppia si rivela un fato beffardo. Qualche mese fa Diego scopre di essere malato. Addirittura di avere a disposizione poco tempo da trascorrere con la donna della sua vita. Il trauma è terribile. Se non fosse stato vero amore la storia sarebbe forse terminata lì. Ma tra i due innamorati il sentimento è sincero e la malattia produce l’effetto contrario, quello di cementare l’unione. Decidono quindi di andare a convivere nella frazione piorachese di Seppio, in barba alla sorte, in compagnia dell’inseparabile Ursula, una Border Collie. Il resto è storia recente. Il ricovero all’Hospice di San Severino, le terapie, la lotta strenua ma impari. Annalisa e Diego riescono a scambiarsi gli auguri di capodanno, poi la situazione si aggrava. Ed allora, l’ultimo atto deciso insieme. 


L’unione in matrimonio, ieri mattina, al cospetto di un funzionario del Comune di San Severino. Poche ore dopo, l’addio. Qualche anno fa, la storia analoga fra Piero Mancini, classe 1949, originario di Pioraco, ed Emanuela Lancioni, un anno in più, di Corridonia. Un’unione lunga trentacinque anni con un «Sì» speciale arrivato a coronare un amore più forte di ogni evento. Con loro il responsabile della struttura sanitaria, Sergio Giorgetti, e l’allora primo cittadino Cesare Martini. Qualche giorno più tardi Piero si arrese.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico