OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
RECANATI Gli ospiti della residenza sanitaria assistita di Recanati saranno trasferiti nelle strutture ospedaliere della zona e, in alcuni casi, dimessi. Lo avevano annunciato i dipendenti della struttura insieme ai familiari, preoccupati per il futuro della Rsa. Ma ora è anche il sindaco Antonio Bravi a intervenire, criticando le modalità con cui viene portata avanti la questione relativa alla residenza.
Il prossimo 30 settembre infatti scadrà il contratto di gestione della struttura pubblica dell’Asur, attualmente affidata a una cooperativa.
Le critiche del sindaco
Il primo cittadino critica così la scelta che porterebbe «un grave disagio sia per gli utenti, persone per lo più con situazioni di fragilità, sia per i loro familiari, e anche per le eventuali prospettive dei professionisti finora impegnati nell’erogazione dei servizi». Nelle ultime settimane erano stati proprio loro - famiglie e operatori - a sollevare la questione chiedendo interventi per salvaguardare il servizio e anche la loro occupazione. Qualora l’Asur avesse lasciato gli ospiti nella struttura recanatese, durante i 60 giorni del bando per l’affidamento al nuovo gestore, gli operatori non sarebbero comunque stati assorbiti dall’Ircer.
La fondazione infatti avrebbe dovuto accollarsi gli stipendi arretrati che da maggio scorso non vengono percepiti dai dipendenti della cooperativa e questa soluzione non poteva essere percorribile. «Esprimiamo forte preoccupazione per le modalità con le quali si sta mettendo in campo la soluzione del problema, e solidarietà alle persone che stanno vivendo sostanziali modifiche per via della strada intrapresa. Siamo inoltre preoccupati per quella che al momento si prospetta come la chiusura di un servizio presente nel nostro Comune, che chiediamo con forza sia ripristinato al più presto possibile, componendo una soluzione in grado di salvaguardare il benessere degli utenti, delle famiglie e degli altri attori coinvolti nella complicata vicenda».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico