RECANATI - «Ti sgozzo come un coniglio» aveva urlato al figlio puntandogli un coltello da cucina. Alla figlia giovanissima invece l’aveva presa a calci e pugni....
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A quel punto i bersagli del padre sarebbero diventati la moglie e la figlia. Ai carabinieri la moglie dell’imputato raccontò di aver capito che il marito navigava su siti hot e quando lei e la figlia glielo dissero apertamente lui reagì aggredendo violentemente la figlia. La madre allora - sempre secondo la denuncia - si intromise e il marito picchiò anche lei finché entrambe le donne riuscirono a fuggire. Da allora l’uomo avrebbe continuato a minacciarle e a insultarle fino a marzo 2015 quando, dopo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti della moglie, la donna chiamò i carabinieri e denunciò tutto. A seguito di mirate indagini il pubblico ministero che all’epoca seguì la vicenda, il sostituto procuratore Cristina Polenzani, contestò all’uomo i reati di maltrattamenti in famiglia e minaccia. Mercoledì il processo di primo grado si è chiuso. Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo al termine della sua requisitoria ha chiesto la condanna dell’imputato a due anni e due mesi di reclusione. Il giudice Daniela Bellesi ha invece concesso al 70enne le attenuanti generiche e lo ha condannato a un anno e dieci mesi di reclusione, pena sospesa. Tra trenta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza. L’imputato era difeso dagli avvocati Maurizio Vallasciani e Alessi Pepi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico