RECANATI - Scopre di essere stato tradito dalla moglie con il vicino di casa e ricatta l’amante: «Dammi i soldi o dico ai tuoi familiari del tradimento». Dopo...
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Ma quello che inizialmente era parso essere uno sfogo, in seguito si sarebbe trasformato in qualcos’altro. Il 59enne, infatti, in base a quanto ricostruito dal sostituto procuratore Margherita Brunelli, avrebbe prima cercato di costringere l’amante della moglie a cedergli a titolo gratuito la sua abitazione, poi a consegnargli somme di denaro variabili, dai 25.000 euro ai 10.000, in cambio del silenzio. Il denaro sarebbe stato giustificato con lavori di giardinaggio che il marito traditore avrebbe dovuto commissionare al marito tradito, circostanza che però non si è mai verificata. Andati a vuoto questi tentativi, il 59enne sarebbe tornato alla carica con nuove richieste di denaro, ma di importo inferiore: 2.500 euro per pagare spese mediche per un familiare.
L’amante della moglie, però, si sarebbe sempre rifiutato di pagare alcunché per circa nove mesi. L’ultima richiesta estorsiva sarebbe avvenuta a settembre di quattro anni fa. Poi alcuni mesi di calma apparente e in primavera l’ultima azione: un cartellone di discrete dimensioni affisso in giardino con tanto di freccia rivolta verso la casa del rivale per indicare a tutti i passanti, l’immobile in cui viveva l’uomo che aveva avuto la relazione extraconiugale con la propria moglie. Ieri mattina si è aperto il processo davanti al giudice Federico Simonelli e al pm Raffaela Zuccarini. L’imputato è difeso dall’avvocato Aldo Rino Sichetti. A gennaio del prossimo anno saranno sentiti i primi testimoni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico