«Mancano sostituti, centinaia di cittadini senza medico di base». Il Pd chiama in causa la Regione

«Mancano sostituti, centinaia di cittadini senza medico di base». Il Pd chiama in causa la Regione
PORTO RECANATI  - «In un momento in cui il virus da Covid-19 sta registrando tanti contagi in Italia e in particolare nelle Marche, ci preoccupa le dichiarazioni del...

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PORTO RECANATI  - «In un momento in cui il virus da Covid-19 sta registrando tanti contagi in Italia e in particolare nelle Marche, ci preoccupa le dichiarazioni del governatore Francesco Acquaroli che a quanto pare non sa ancora quali provvedimenti prendere per fronteggiare questa situazione». Pensiero e parole del Pd portorecanatese, il quale accusa il fatto che il presidente «ad oggi, non ha ancora assunto il nuovo personale medico come promesso né ha avuto modo o capacità di riavviare il Covid Center di Civitanova, prima criticato, poi rivalutato e adesso forse dimenticato.

 

La destra marchigiana ha saputo però strizzare l’occhio ai pericolosi movimenti negazionisti e no vax, facendo disinformazione sulla validità dei vaccini. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e la situazione sta diventando giorno dopo giorno sempre più pericolosa. Le Marche rischiano di passare in zona arancione nei prossimi giorni. Critico anche il contesto portorecanatese, oltre che dal punto di vista pandemico anche per effetto di una situazione che verrà a crearsi in seguito al pensionamento del dottore Casali, medico di base e vice sindaco della giunta Michelini». 


I Democrat sostengono che per questo fatto «per almeno due mesi centinaia di suoi pazienti non avranno un sostituto. Nella speranza che in un momento così delicato si riesca comunque ad offrire un buon supporto di medicina di base a tutta la popolazione, non possiamo però non denunciare la completa assenza delle istituzioni locali e regionali, compresa l’Asur, a porre un rimedio tempestivo ad una situazione che poteva essere prevista per tempo». 


Al riguardo il Pd segnala che t«ra qualche mese ci saranno altri medici di base portorecanatesi a terminare il loro servizio in quanto giunti a fine carriera. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di farsi portavoce presso le istituzioni competenti di un disagio che potrebbe verificarsi e che bisognerebbe scongiurare. Chiediamo un atto concreto anche alla presidente della commissione regionale sanità Elena Leonardi, richiamandola ad assumere quei provvedimenti che evitino ai nostri concittadini altri disagi. Da tempo Porto Recanati registra un preoccupante deficit di servizi sanitari. Ad oggi, disponiamo solo di un servizio dentistico, di cardiologia, di ginecologia e urologia. Per tanti altri importanti servizi occorre rivolgersi presso i comuni limitrofi».

 

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Corriere Adriatico