La famiglia di Alika: «Vogliamo giustizia, le scuse di Ferlazzo non bastano»

La famiglia di Alika: «Vogliamo giustizia, le scuse di Ferlazzo non bastano»
CIVITANOVA - «Le scuse di Filippo Ferlazzo non bastano, ora serve giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CIVITANOVA - «Le scuse di Filippo Ferlazzo non bastano, ora serve giustizia e non vendetta. È difficile riuscire a comprendere quello che è successo». Così la famiglia di Alika Ogorchukwu, l'ambulante nigeriano di 39 anni ucciso a Civitanova, sull'omicidio avvenuto lungo corso Umberto I, venerdì pomeriggio. Dalla sua cella del carcere di Montacuto, Ferlazzo si è detto disperato per quanto accaduto: «Mi dispiace, chiedo scusa: sono distrutto». I familiari della vittima sono tutelati dall'avvocato Francesco Mantella.

Il risvolto psichiatrico

Le parole del legale: «Se c'è un risvolto psichiatrico che si inserisce nelle cause dell'omicidio di Alika, serve riflettere: se Ferlazzo aveva un amministratore di sostegno, pare fosse la madre, perché questi non era vigilato? Bisognerà avviare una serie di verifiche». Domani ci sarà la convalida dell'arresto di Ferlazzo, residente a Salerno ma domiciliato a Civitanova.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico