Addio al pittore Tobia Cippitello: la sua eredità donata agli anziani. Ecco il ricordo del sindaco

Addio al pittore Tobia Cippitello: la sua eredità donata agli anziani. Ecco il ricordo del sindaco
MONTELUPONE  - È vissuto tra i colori. Quelli della natura e dei suoi quadri. Ed è lì, in mezzo alla bellezza, quella che gli ricordava di aver...

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MONTELUPONE  - È vissuto tra i colori. Quelli della natura e dei suoi quadri. Ed è lì, in mezzo alla bellezza, quella che gli ricordava di aver «vissuto come un ragazzino» che se n’è andato. Montelupone piange Gaetano Chiaramoni: il “Ligabue delle Marche” per chi conosce i suoi quadri. Si faceva chiamare Tobia Cippitello per omaggio alla madre, ma anche Neno de Mangiola per omaggio al padre. Avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 20 febbraio, ma si è spento prima, lasciando la sua arte nella memoria di chi lo ha conosciuto ed ha ammirato non solo i suoi quadri, ma anche la sua storia. 

 
Noto per le 300 opere che custodiva nella casa di Montelupone, Chiaramoni era riuscito a restituire su tela quel mondo che ha sempre ammesso di «non seguire» tanto da rappresentarlo istintivamente, ma con la giusta tecnica. Un mondo, il suo, fatto di colori e di genuinità. La stessa che caratterizza i bambini ma che lui, crescendo e invecchiando, non aveva perso mai. Nemmeno quando dalle Marche si era trasferito a Milano dove era riuscito a farsi valere per un’altra dote: quella di mastro carpentiere. Non ha mai nascosto il suo impegno nella costruzione del terzo anello dello stadio di San Siro, in occasione dei Mondiali del ’90. Solo nel 1994 era tornato nella terra d’origine dove aveva iniziato a dare sfogo alla sua arte. Così energica che si faceva fatica a capire come riuscisse a contenerla in un fisico così esile, nascosto da baffi e cappello. Ha dipinto solo per il gusto di farlo, senza cercare i riflettori. Cippitello le mostrava a chi voleva nella sua casa-atelier. Ora la sua eredità rimarrà agli anziani del paese, come annuncia il sindaco, Rolando Pecora.

«È stato un personaggio caratteristico della nostra comunità. Un carattere particolare, ha vissuto sempre da solo ed era orgoglioso di questa solitudine. Allo stesso tempo, però, era amico di tutti, avvezzo allo scherzo. Fino all’ultimo si è reso vicino alla nostra comunità: ha donato diversi suoi immobili al Comune per la realizzazione di una struttura per anziani. Il consiglio comunale ha accolto la sua volontà e, grazie a questa donazione, abbiamo ottenuto un finanziamento che ci consentirà di realizzare la struttura che porterà il suo nome. Uno spazio all’interno ospiterà una mostra permanente delle sue opere». Ieri pomeriggio i funerali nella chiesa di San Francesco a Montelupone. 

 

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Corriere Adriatico