MONTELUPONE - È vissuto tra i colori. Quelli della natura e dei suoi quadri. Ed è lì, in mezzo alla bellezza, quella che gli ricordava di aver «vissuto come un ragazzino» che se n’è andato. Montelupone piange Gaetano Chiaramoni: il “Ligabue delle Marche” per chi conosce i suoi quadri. Si faceva chiamare Tobia Cippitello per omaggio alla madre, ma anche Neno de Mangiola per omaggio al padre. Avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 20 febbraio, ma si è spento prima, lasciando la sua arte nella memoria di chi lo ha conosciuto ed ha ammirato non solo i suoi quadri, ma anche la sua storia.
Noto per le 300 opere che custodiva nella casa di Montelupone, Chiaramoni era riuscito a restituire su tela quel mondo che ha sempre ammesso di «non seguire» tanto da rappresentarlo istintivamente, ma con la giusta tecnica.
«È stato un personaggio caratteristico della nostra comunità. Un carattere particolare, ha vissuto sempre da solo ed era orgoglioso di questa solitudine. Allo stesso tempo, però, era amico di tutti, avvezzo allo scherzo. Fino all’ultimo si è reso vicino alla nostra comunità: ha donato diversi suoi immobili al Comune per la realizzazione di una struttura per anziani. Il consiglio comunale ha accolto la sua volontà e, grazie a questa donazione, abbiamo ottenuto un finanziamento che ci consentirà di realizzare la struttura che porterà il suo nome. Uno spazio all’interno ospiterà una mostra permanente delle sue opere». Ieri pomeriggio i funerali nella chiesa di San Francesco a Montelupone.