Montecassiano, derubata in casa da un finto direttore delle poste, colpo da 10mila euro

Anziana derubata in casa da un finto direttore delle poste, colpo da 10mila euro
MONTECASSIANO - Si spacciano per operatori di Poste italiane, ma sono truffatori, l’allarme del Comune ai residenti: «Massima attenzione, segnalate eventuali tentativi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MONTECASSIANO - Si spacciano per operatori di Poste italiane, ma sono truffatori, l’allarme del Comune ai residenti: «Massima attenzione, segnalate eventuali tentativi alla polizia locale e ai carabinieri». L’avviso è stato inviato mercoledì sera sulla chat Whatsapp del Comune dopo la segnalazione di una donna rimasta vittima di truffatori. I responsabili, almeno due uomini, sono riusciti a sottrarre alla malcapitata circa 10.000 euro di oggetti preziosi, tra collane, anelli con diamante e bracciali.

 

Dopo la denuncia ai carabinieri è o caccia agli autori della truffa. Tutto è iniziato verso le 10.15 di mercoledì, quando un uomo ha telefonato al numero fisso spacciandosi per il direttore delle Poste e dicendo che lì con lui c’erano il figlio dell’anziana e il maresciallo dei carabinieri. Il figlio doveva fare dei pagamenti per circa 5.000 euro entro mezzogiorno altrimenti sarebbe stato sanzionato e avrebbe dovuto pagare il doppio. Nel frattempo il sedicente direttore è riuscito a farsi dare dalla donna il numero di cellulare e subito un complice l’ha chiamata sul telefonino spacciandosi per il nipote.

«La voce però non era la sua – ha raccontato la vittima -, ma mi ha risposto che aveva il Covid e per questo era un po’ diversa». Tenendola occupata su entrambi i telefoni i malviventi hanno evitato che l’anziana, in realtà tutt’altro che sprovveduta, potesse chiedere aiuto o fare verifiche. Il sedicente direttore è riuscito a convincere la donna a prendere monili in oro da consegnare come pegno, rassicurandola che sarebbe andato lì un dipendente delle Poste che, a garanzia, avrebbe fotografato i gioielli prima di prenderli. Dopo un quarto d’ora è infatti arrivato il complice, ha fotografato gli oggetti in oro ed è andato via con la refurtiva. Poco dopo è arrivato il figlio e a quel punto l’anziana ha scoperto di essere stata raggirata. «Quei gioielli erano stati comprati con i sacrifici di una vita, ho pianto tutta la notte».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico