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La ricostruzione
Sabato sera la mamma della piccola era uscita con le amiche e aveva lasciato la bambina in casa insieme a una babysitter, ma quando poco dopo il papà è rientrato a casa e ha scoperto la circostanza sarebbe andato su tutte le furie, avrebbe chiamato al telefono la ex che si è affrettata a tornare a casa.
La vittima
La vittima era riuscita fortunatamente a schivare i colpi tra le urla e le richieste di aiuto della sua compagna e di altre persone che si trovavano sul posto. L’uomo aveva anche aggiunto ai poliziotti che l’aggressore, l’ex compagno cubano della sorella della sua fidanzata, prima dell’arrivo della Volante era rientrato all’interno della sua abitazione con la figlia piccola. Vista la gravità della situazione, gli agenti sono entrati immediatamente all’interno dell’appartamento dove hanno trovato l’aggressore disteso al letto che, per gli investigatori, fingeva di dormire e accanto a lui la figlia che invece stava realmente dormendo.
L’ispezione
A quel punto i poliziotti hanno eseguito una rapida ispezione nell’appartamento alla ricerca della mannaia che è stata subito individuata e sequestrata. L’arma, della lunghezza di circa 30 centimetri e dalla lama molto affilata, sarebbe quella utilizzata dall’uomo per tentare di colpire la vittima. Dopo successivi riscontri e dopo aver raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni, il cubano è stato arrestato per tentato omicidio e condotto in questura. All’esito delle formalità di rito, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Francesco Carusi, il 26enne è stato condotto alla casa circondariale di Montacuto ad Ancona. Per oggi è stata fissata l’udienza di convalida dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata. In quella circostanza potrà decidere se rispondere alle domande del giudice e fornire la propria versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere. È difeso dall’avvocato Francesca Marinelli.
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Corriere Adriatico