Superbonus fino al 2025 per gli edifici del sisma. Ok anche a cessione del credito e sconto in fattura. Le imprese: «Ma ora serve liquidità»

Superbonus fino al 2025 per gli edifici del sisma. Ok anche a cessione del credito e sconto in fattura. Le imprese: «Ma ora serve liquidità»
MACERATA - Superbonus 110 per gli immobili danneggiati dal sisma fino a tutto il 2025, con la possibilità - una deroga questa molto attesa - di proseguire con la cessione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MACERATA - Superbonus 110 per gli immobili danneggiati dal sisma fino a tutto il 2025, con la possibilità - una deroga questa molto attesa - di proseguire con la cessione del credito e lo sconto in fattura. Il provvedimento, dopo l’ok del Senato arrivato mercoledì, è divenuto finalmente definito.

 

E’ dunque legge. In questo modo per gli edifici lesionati dal terremoto si potranno sommare contributo per la ricostruzione e, per la parte eventualmente in accollo, Superbonus. Un mix che sarà - secondo le previsioni - benzina nel motore della ricostruzione. 
C’è dunque soddisfazione da parte delle aziende dell’edilizia, che guardano ora al cratere con rinnovato interesse ma, dall’altro lato, continua il pressing per individuare rapidamente un percorso che sblocchi quei crediti già maturati, che senza la possibilità di una cessione al settore bancario o finanziario, rischiano di annullare tutti gli altri i benefici. «L’impegno è stato mantenuto, quello ottenuto è un risultato fondamentale per i territori del sisma 2016 - afferma iol commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Ringrazio il governo Meloni e il Parlamento per aver confermato fino al 2025 il Superbonus e la cessione dei crediti. Questo intervento conferma l’attenzione particolare che la maggioranza ha nei confronti delle popolazioni dell’Appennino centrale». Castelli poi indica i prossimi obiettivi: «Il primo è quello di snellire e armonizzare le procedure tra il Superbonus 110% e il contributo sisma, due interventi contigui, che si incrociano, ma che ancora non “parlano” tra loro in modo fluido. Sarà mia premura intervenire in tal senso. Dopo l’approvazione del suddetto decreto, confido nel fatto che il potenziale del credito d’imposta nell’area del cratere potrà essere adeguatamente valorizzato, facendo leva sulle nuove norme che di quel credito favoriscono la cessione. Ciò anche in riferimento ai crediti pregressi che nel recente passato sono rimasti incagliati anche nell’area del cratere». 
Proprio questa è una delle principali preoccupazioni degli imprenditori. «Viene ripristinato un termine -afferma Carlo Resparambia presidente provinciale Ance- quello di fine 2025 che consente la copertura delle quote di accollo con una copertura finanziaria più cospicua. Nel nostro territorio molte pratiche erano state già impostate in questa maniera per cui ben venga questa decisione presa dal governo. Le criticità del meccanismo Superbonus restano invece quelle c’erano anche prima: i crediti incagliati bloccati, il rapporto col sistema finanziario non è stato risolto. Si tenta di trovare una soluzione tramite soggetti di caratura nazionale come Enel o Cdp, ma ad oggi resta il problema da risolvere. La cessione del credito può essere fatta tramite lo sconto in fattura oppure la cessione o che il singolo proprietario porta in detrazione. Le aziende non hanno più capienza per effettuare lo sconto in fattura ed i privati sono pochi coloro che pagano così tante tasse da poter detrarre cifre importanti, in particolare nelle aree del sisma». Anche il termine del Superbonus indicato a fine 2025 sarà gioco forza un passaggio intermedio, visto che la ricostruzione non potrà essere completata per quella data. «Credo che sarà necessario attivare una soluzione più strutturale e duratura rispetto al Superbonus per completare la ricostruzione - sottolinea Resparambia - magari l’aumento del contributo oppure una misura analoga al Superbonus che abbia lo stesso impatto per il cratere sismico». Anche la Confartigianato plaude alla decisione adottata. «Proprio in un incontro avuto in Conartigianato Castelli annunciò questa opportunità - dice il segretario generale Giorgio Menichelli - per cui aver raggiunto l’obiettivo è importante. Con l’aumento delle materie prime rispetto al passato l’accollo a carico del committente è cresciuto e in questa maniera si interviene in modo positivo. Non c’è invece il coraggio di risolvere la partita degli incagli economici. Questo è un problema che se non sarà risolto rischia di indebolire la proroga del Superbonus». 


Anche da parte della Cna la preoccupazione è quella di restituire liquidità a tante Pmi che hanno in pancia un numero di crediti che non si riesce a cedere. «C’è tanta offerta di crediti e pochissimi acquirenti – ribadisce Ndricim Popa responsabile degli edili - bisogna trovare una soluzione. Devono essere indicate le percentuali della cessione del credito e chi lo può acquisire. Bisogna fare chiarezza, altrimenti adesso l’impresa, se ci riesce, cede il suo credito per percentuali che vanno dal 60% all’80%. Bene quindi la proroga al 2025 del Superbonus a patto che si metta mano anche alla cessione dei crediti».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico