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MACERATA - La sorella era tornata dalla Germania per assistere gli anziani genitori, il fratello l’avrebbe insultata, maltrattata e in un’occasione picchiata provocandole un trauma facciale, dopo un anno la donna era ritornata in Germania portando con sé l’anziana madre (il padre nel frattempo era morto). Ieri l’uomo, un ingegnere 71enne civitanovese, è stato condannato dal giudice del Tribunale di Macerata Daniela Bellesi a un anno e cinque mesi di reclusione.
I fatti contestati all’uomo risalgono a diversi anni fa, sarebbero avvenuti tra aprile del 2014 e lo stesso mese dell’anno successivo.
Secondo l’accusa il fratello l’avrebbe costretta anche a dare somme di denaro alla madre perché, benché fosse una donna benestante, sarebbe stata costretta dal figlio a vivere in condizioni di ristrettezze economiche e senza le comodità che avrebbe potuto permettersi. Un giorno la violenza verbale nei confronti della sorella sarebbe sfociata in una vera e propria aggressione fisica: le avrebbe sferrato un pugno al viso provocandole un trauma facciale e facendola finire al pronto soccorso (riportò una prognosi di 30 giorni, ndr). La convivenza a quel punto divenne non più sostenibile e la donna tornò in Germania portando con sé l’anziana madre.
Accusato di maltrattamenti e lesioni ieri il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto che venisse condannato a due anni e quattro mesi, il giudice Daniela Bellesi ha condannato l’ingegnere a un anno e cinque mesi e al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro alla donna parte civile con l’avvocato Sergio Marini. «Ci riserviamo di leggere le motivazioni e di fare di ricorso in Appello – ha commentato l’avvocato dell’ingegnere, Paolo Paoletti –. Si è trattato di due episodi di discussioni tra fratello e sorella, ma nessun maltrattamento».
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Corriere Adriatico