È stata la prima guida turistica donna in Afghanistan e poi costretta alla fuga dai Talebani. Fatima ospite nel Maceratese: «Così aiuto le donne»

Prima guida turistica donna in Afghanistan, Fatima arriva nel Maceratese
MACERATA È la prima guida turistica donna in Afghanistan, costretta poi a fuggire dopo l’arrivo dei talebani. E ora, da rifugiata in Italia, continua il suo impegno...

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MACERATA È la prima guida turistica donna in Afghanistan, costretta poi a fuggire dopo l’arrivo dei talebani. E ora, da rifugiata in Italia, continua il suo impegno per permettere alle ragazze rimaste nel suo paese di studiare. Fatima Haidari ha 25 anni, studia alla Bocconi di Milano, ma non ha mai dimenticato la sua terra, tanto che dall’Italia prosegue il suo impegno per il cambiamento. 



Dal 13 dicembre sarà nel Maceratese per portare il suo messaggio, raccontare la sua storia e illustrare il progetto che porta avanti in Afghanistan, ma per il quale ha bisogno di un sostegno da parte di tutti. Tre gli eventi in programma tra Macerata, Montefano e Tolentino: venerdì 15 dicembre alle 20.30 all’Osteria San Nicola di Tolentino, Fatima cucinerà le specialità della sua terra e una parte dell’incasso andrà in favore dell’associazione afghana fondata da Fatima che si occupa di istruzione ed educazione delle ragazze afghane. Il sabato, nella sede di Confesercenti a Macerata, in piazza Vittorio Veneto, alle 17, è previsto un incontro con Fatima, organizzato da Federagit Macerata, la Federazione guide turistiche accompagnatori e interpreti per la quale interverrà - tra gli altri - la rappresentante nazionale Micol Caramello.

Scambio di esperienze

Uno scambio di esperienze con un approfondimento sui diritti umani. La domenica alle 18, a Montefano (ingresso a offerta su prenotazione al numero 389.146111 U-art) e l’incasso sarà devoluto all’Associazione di Fatima. È la stessa Fatima a raccontarci del suo progetto: «Quella che porto avanti non è una vera e propria scuola - dice - visto che in Afghanistan sono tutte chiuse. Ma ho alcuni amici e persone che lavorano per insegnare alle ragazze. Ognuno di loro ne segue circa 30 a casa propria. Ora per me è importante costituire una associazione in Italia per proseguire con il progetto. Al momento ci sono cinque classi di ragazze seguite per l’istruzione». Poi ricorda la sua fuga: «Quando i talebani sono arrivati in Afghanistan e io ero già la prima guida turistica donna, per me è diventato pericoloso restare: mi conoscevano in molti, anche sui giornali, così sono dovuta scappare. Tanti turisti che avevo seguito mi hanno contattato per aiutarmi a fuggire, e anche l’azienda per la quale lavoravo. Così sono riuscita ad arrivare in Italia».

Vuole aiutare le donne

Ora, insieme ad altre sue amiche, Fatima vuole aiutare le donne nel loro empowerment. «Anche per me non è stato facile studiare: ho lavorato sin da bambina, ma la mia famiglia mi ha comunque permesso di studiare». E con la forza che ogni donna può vantare, ha fatto delle brutte esperienze virtù: «Avevo otto anni quando ho iniziato ad accudire le greggi. Un lavoro duro, ma che se ci penso bene è come se mi avesse aiutato a diventare una guida turistica: conduco un gruppo». E l’Italia? «Vivo in una struttura dello Stato e ho potuto prendere parte a un progetto di aiuto. Grazie a un’amica ho potuto avere una borsa di studio per l’università».

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Corriere Adriatico