Via ai lavori per la nuova Medicina d’urgenza, sarà isolata dall'ospedale per proteggere i pazienti da infezioni

L'ospedale di Macerata
MACERATA - Un nuovo reparto di medicina d’urgenza all’ospedale di Macerata. Sarà a “pressione negativa”, cioè consentirà ai pazienti...

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MACERATA - Un nuovo reparto di medicina d’urgenza all’ospedale di Macerata. Sarà a “pressione negativa”, cioè consentirà ai pazienti di essere in isolamento e al sicuro da infezioni. «Un servizio importante che è stato pensato per dare protezione ai tutti i pazienti – spiega il dirigente del Pronto Soccorso di Macerata, Emanuele Rossi – ma che, nel caso fosse necessaria una conversione a reparto covid, renderà medicina d’urgenza completamente “sigillato” e isolato dal resto dell’ospedale.

 

In questi giorni sono in corso i lavori di realizzazione e per questo mi scuso con l’utenza per qualche inevitabile disagio nell’accesso al pronto Soccorso. Credo che il nuovo reparto sarà pronto i primi di ottobre. Si tratta di una riorganizzazione logistica supportata e coordinata dall’Area Vasta. Un nuovo modello organizzativo pensato insieme alla dottoressa Daniela Corsi». 

L’obiettivo è evitare che ci siano ricadute sull’attività ordinaria, quella extra covid, dell’ospedale e del Pronto Soccorso in particolare. Anche in questa fase il personale è sottoposto, essendo diviso tra zone covid e sale “normali”, a lavoro e pressione particolari. «Mediamente abbiamo due pazienti da gestire al Ps – continua il dottor Rossi – e uno di questi due ingressi è mediamente grave, dunque necessità di essere gestito per più giorni prima di essere trasferito. Al momento abbiamo un paziente intubato in Rianimazione e quattro pazienti in subintensiva: di questi, due sono ricoverati in area medica e due al container esterno del Pronto Soccorso. Poi, come detto, mediamente ne abbiamo un paio al Ps».

Doverosa, proprio perché rientra nell’anamnesi e nella cartella clinica di ogni paziente, l’analisi sugli accessi tra vaccinati e non vaccinati. «Diciamo che in questa estate – dice il primario – circa il 75% dei malati di covid (quindi 3 su 4) che abbiamo curato non sono vaccinati. È importante perciò spingere sulla campagna vaccinale in vista dell’autunno e dell’inverno. La pandemia attualmente in Italia è sotto controllo ma non è un controllo definitivo. Sono riprese tutte le attività lavorative e tra qualche giorno riapriranno le scuole, con tante persone che si sposteranno ogni mattina. Sono ancora importanti le mascherine nei luoghi chiusi».

Intanto prosegue la vaccinazione itinerante tramite camper. A Treia sono state oltre 90 le persone che si sono presentate per la somministrazione. «La campagna vaccinale itinerante rappresenta – spiega l’amministrazione comunale - un servizio di prossimità e vicinanza che abbiamo fortemente voluto, con l’intento di facilitare chi non ha la possibilità di spostarsi e di raggiungere, così, tutto il territorio. Si ringrazia Padre Luciano Genga per l’ospitalità davanti al santuario del Santo Crocefisso, i vigili urbani guidati dalla Comandante Barbara Foglia e il gruppo comunale di Protezione Civile guidato dal coordinatore Francesco Fortuna. Si ringrazia, infine, in modo particolare, la cittadinanza che ha colto l’occasione rispondendo positivamente all’appello». 



Oggi il camper sarà a Recanati e lunedì a Potenza Picena (dalle 9 alle 18). Per quanto riguarda i numeri del contagio, è crollata l’incidenza in provincia, grazie al dato insolitamente basso di ieri (solo 21 nuovi positivi) rispetto agli altri venerdì. Dato che passa da 100 contagi a settimana ogni 100mila abitanti a 85. Purtroppo il bollettino regionale ha fatto registrare due decessi, entrambi di maceratesi: un 79enne di Treia, ospite della Rsa Valdaso, e un 75 di Morrovalle ricoverato a Fermo. In questa estate sono stati 6 i decessi per covid in provincia: nessuno a luglio, 2 ad agosto e 4 a settembre.
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Corriere Adriatico