Chiusure e ripartenze: in centro il commercio cambia ancora volto. Ecco chi ha chiuso e chi invece scatta

Chiusure e ripartenze: in centro il commercio cambia ancora volto. Ecco chi ha chiuso e chi invece scatta
MACERATA  - Da qualsiasi latitudine lo si guardi, il centro storico di Macerata ha da tempo assunto un posto privilegiato nel dibattito cittadino. Interventi,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MACERATA  - Da qualsiasi latitudine lo si guardi, il centro storico di Macerata ha da tempo assunto un posto privilegiato nel dibattito cittadino. Interventi, viabilità, cambi di marcia, restyling, così come le chiusure e le aperture delle attività commerciali ne hanno cambiato più volte il volto. Non da meno sono stati dapprima il terremoto e poi la pandemia da Coronavirus per i quali alcuni hanno dovuto abbassare le serrande, altri trasferirsi oppure cercare nuovo coraggio. 

 


Inevitabile partire da un luogo storico per il cuore della città come l’ex Upim, in galleria del Commercio. A fare il punto è Marco Cardinali della società tolentinate Cardinali Marco e C. Sas, proprietaria dello stabile: «La pandemia ha cambiato le carte in tavola e da un unico spazio per un grande franchising siamo passati a una concezione diversa degli spazi con metrature diversificate che metteremo a disposizione - spiega -, l’importante è ora finire al più presto i lavori che riguardano il rifacimento delle facciate e le pavimentazioni. C’è stata una prima risposta positiva sia da parte dei maceratesi che da fuori provincia, con qualche interessamento embrionale, per così dire, anche da Ancona - aggiunge -, per questo pensiamo di prenderci una pausa dopo questo primo step per ragionare bene sulle metrature effettive richieste dal mercato. Vedo che c’è molta attenzione e i lavori stanno creando curiosità, anche per il nuovo aspetto che sta prendendo il locale».

Se la tabella di marcia non incontrerà ostacoli, maggiore chiarezza sulla destinazione duro dei locali si avrà probabilmente tra settembre e ottobre. Ancora attesa, invece, per l’inizio dei lavori che interesseranno due locali di proprietà della Provincia di Macerata, lo storico ex Caffè pasticceria Venanzetti e l’ex Maracuja, aggiudicatisi dopo i rispettivi bandi dall’imprenditore maceratese Marco Cecchetti. 


«Non ci sono aggiornamenti dal termine del bando - dice Cecchetti-, per entrambe le strutture siamo in attesa del parere della Soprintendenza delle Marche per avere il via libera all’inizio dei lavori. Una autorizzazione che dovrebbe arrivare presto». A vederla dall’esterno, la gestione di entrambe le realtà nel centro storico appare un atto d’amore di Cecchetti per la città, dopo aver chiuso l’esperienza del Terminal: «Macerata mi ha dato tanto e anch’io penso di aver fatto il mio - dichiara -, saranno due locali diversi, uno destinato ai giovani, l’altro a una fascia d’età più adulta. Io ci credo e penso che possano funzionare». Tra le iniziative originali che sono approdate nel centro storico c’è quella rappresentata da Panino Marino. Si tratta di un nuovo approccio alla cucina di pesce formato fast food che sta attirando l’attenzione di giovani e non, in un contesto in cui la ristorazione a pranzo e a cena ha ormai consolidato il suo spazio al fianco di negozi diametralmente opposti che trattano vestiti e accessori alla moda e di qualità per tutte le età: da Di Pietro a Meletani, da Coltori a Romano Uomo, fino alle boutique Ibro, Domizioli oppure Celeste. 


Ma va registrata anche la chiusura causa Covid o naturale pensionamento di alcune attività che lasciano le vetrine delle vie principali del centro in attesa di una nuova idea imprenditoriale. Emblematici, almeno per il momento, sono gli stop a due punti di riferimento della ristorazione come “Da Secondo”, il “Quanto Basta”, così come quello alla “Taverna”, in via XX settembre; chiuso anche il negozio di abbigliamento “Vanità”, mentre altri di diversa natura hanno dovuto delocalizzarsi a seguito degli interventi per la ricostruzione post sisma in via don Minzoni. Il Covid ha dovuto far ricorrere ad alternative due negozi come la Galleria Ferretti e Ultrafragola, con quest’ultimo che ha optato per uno spazio più grande per rispettare le normative contro la pandemia e garantire un miglior accesso ai propri clienti. Chiusa da tempo la Libreria Mondadori; più recente invece la saracinesca abbassata della tabaccheria ed edicola “Adriana Tomassetti” poco distante, sempre in Corso della Repubblica.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico