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CIVITANOVA - Escalation di violenza che sembra non arrestarsi. Ancora una volta protagonista - suo malgrado - Civitanova. La città è finita tristemente sotto i riflettori dallo scorso 29 luglio, quando lungo corso Umberto I è stato aggredito e ucciso a mani nude Alika Ogochukwu. Un altro episodio di violenza, l’ennesimo dopo gli altri che si sono verificati la scorsa settimana, è stato registrato nella notte tra sabato e domenica.
Erano circa le 2.30 ed è successo tutto nei pressi dei giardini in via Cavour, sul lungomare Sud. Un parapiglia tra stranieri è finito con un ragazzo al pronto soccorso. Si tratta di un pakistano sulla trentina che sarebbe finito nel mirino di due tunisini. Questi lo avrebbero aggredito prima verbalmente e poi sarebbero passati alle mani. In quel momento, però, passavano due ragazze romane, in vacanza a Civitanova, ed impaurite da quanto stava accadendo sotto i loro occhi hanno chiesto aiuto. Prima si sono rivolte ai passanti, poi hanno chiamato il 112. Pare che i due tunisini abbiano tentato di immobilizzare il trentenne facendogli pressione sul collo con il ginocchio.
Sul posto sono arrivati i volontari della Croce Rossa di Porto Potenza insieme ad un’automedica, tra le urla dei presenti che cercavano di intimare ai due di fermarsi.
Un episodio che non è passato inosservato e riaccende il dibattito sul fronte della sicurezza. Dopo la morte di Alika, infatti, a far preoccupare la provincia era stato l’accoltellamento di Recanati ai danni di un 22enne di origini marocchine, ma anche una rissa lungo il corso di Civitanova a poche ore dall’omicidio del nigeriano (i responsabili sono stati identificati) e una zuffa tra giovani. Queste ultime erano state documentate dai passanti con dei video, proprio come accaduto per l’omicidio del giovane papà.
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Corriere Adriatico