«Fermati, così lo ammazzi». La morte in diretta ripresa con un cellulare dai passanti. Ma nessuno interviene

CIVITANOVA - «Ahò, fermati subito». «Lo ammazzi così!». «E basta, arrivano le guardie!». Tutti urlano, tremano. Un anziano...

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CIVITANOVA - «Ahò, fermati subito». «Lo ammazzi così!». «E basta, arrivano le guardie!». Tutti urlano, tremano. Un anziano è seduto su una panchina, lì a due passi: pensa a placare il suo cagnolino che abbaia senza sosta. Qualcuno filma la scena con un cellulare.

 Nessuno interviene. Nessuno. L’omicidio ripreso in diretta. Tutti fermi a guardare, come spettatori al cinema davanti a un thrilling. Le scene di follia scorrono sotto gli occhi di passanti, residenti e negozianti. Poi rimbalzeranno per tutto il giorno su telefonini, internet, tv. Colpisce, in primo luogo, la violenza con cui Filippo Claudio Ferlazzo si accanisce contro Alika Ogorchukwu. Gli salta addosso, gli schiaccia la testa a terra. Il video a un certo punto s’interrompe: il nigeriano morirà poco dopo, strangolato. 


L’indifferenza 


La colonna sonora della follia omicida sono le urla di chi assiste, immobile, all’aggressione. Si riconosce una voce femminile: «Fermati subito!». Poi quelle di due uomini: «Così lo ammazzi!». Qualcuno sollecita l’intervento delle forze dell’ordine. Ma a nessuno viene in mente di provare a dividere i due uomini avvinghiati a terra. Gli spettatori per caso del centralissimo corso Umberto I osservano e non muovono un dito. Anzi, uno sì: un improvvisato videomaker spinge il pulsante rosso della registrazione del suo cellulare. Il filmato, acquisito dalla Squadra Mobile che indaga sull’efferato assassinio, è una prova preziosissima per gli investigatori, ma anche una sconvolgente dimostrazione di insensibilità: la spettacolarizzazione della violenza, l’individualismo che annienta il soccorso, l’insostenibile leggerezza di una società indifferente a tutto. Anche a un uomo ucciso per strada. 
 

 

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Corriere Adriatico