Civitanova, la deputata Mirella Emiliozzi sul luogo del terrore: «Sono ancora scossa»

I soccorsi
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CIVITANOVA «Uno choc. Sembrava un film, in due o tre abbiamo chiamato la polizia e lui si è messo in piedi, davanti al locale, aspettando che arrivassero gli agenti». È il racconto di un uomo che ieri pomeriggio, intorno alle 18.45, si trovava in un circolo di corso Vittorio Emanuele, che è di fianco al locale “Tonno e Salmone”, dove si è rifugiata la donna aggredita un attimo prima dal suo compagno, prima con l’acido e poi con due coltellate inferte nel bagno del ristorante. 

«Mi trovavo a trenta metri da dove è successo – ha raccontato la parlamentare del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi –. I camerieri hanno fatto da scudo e hanno salvato la ragazza. Non mi interessa la nazionalità, sono cose che non devono succedere e basta, perché qualunque sia il motivo non è giustificabile usare tanta violenza. Di certo l’episodio scuote la mia città, e mi ha scosso profondamente, perché questa perdita di umanità non è accettabile, da nessuno e in nessun luogo». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Fabrizio Ciarapica. «Sono ancora sotto choc per quanto successo a questa povera donna, alla quale porgo la solidarietà mia e di tutta l’Amministrazione. Sono in continuo contatto telefonico con il questore Pignataro, il dirigente commisario Sabatucci e la comandante della polizia locale Cammertoni. L’uomo, autore del reato, è un macedone irregolare non residente a Civitanova ed è stato fotosegnalato. Mi sto accertando delle condizioni di salute della ragazza. Seppure in una situazione di difficoltà la risposta delle forze dell’ordine è stata pronta ed immediata, atti violenti ed estremi come questo non sono tollerabili e non lo saranno mai sotto la mia amministrazione. Ringrazio la polizia municipale, il questore e la polizia per la solerzia, la fermezza e l’umanità che hanno dimostrato in minuti tanto drammatici». «Il lavoro sulla sicurezza fatto finora - prosegue il sindaco - che è passato dall’allontanamento dei rom ai presidi sul territorio sempre presenti delle forze dell’ordine, fino ad arrivare alla lotta alla clandestinità continuerà più forte che mai». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico