CIVITANOVA - Un costoso lampadario di pregio da regalare all’amante e un assegno falso sono al centro di una intricata vicenda, sbrogliata dai carabinieri della Compagnia di...
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Quando è andato ad incassarlo presso un istituto bancario, il negoziante si è reso conto che la firma sottostante era diversa da quella del proprietario del blocchetto degli assegni e che quell’assegno risultava essere stato denunciato come smarrito. Ormai era troppo tardi: era impossibilitato, dunque, a riscuotere il denaro. E lo aveva scoperto soltanto dopo essere arrivato in banca. Da qui, in seguito alla denuncia, hanno preso il via le indagini dei carabinieri della Compagnia di Civitanova, guidata dal maggiore Enzo Marinelli.
I militari dell’Arma, attraverso la visione dei filmati delle telecamere dell’esercizio commerciale, sono riusciti a risalire all’acquirente del lampadario. Parallelamente, nel contesto delle indagini, è stato sentito anche l’uomo che risultava essere il proprietario dell’assegno smarrito. È emerso che un quarantottenne, residente a Porto San Giorgio, aveva venduto ad un sessantacinquenne di Porto Recanati il carnet degli assegni.
E quest’ultimo, intenzionato a fare un regalo alla sua amante russa, aveva usato uno degli assegni per acquistare il prezioso lampadario da 1900 euro. Nell’abitazione del sessantacinquenne, infatti, i militari dell’Arma non hanno trovato traccia del lampadario. L’oggetto era già stato regalato alla sua giovane amante , residente a Civitanova. È nell’appartamento della donna che i carabinieri hanno rivenuto il lampadario. Tre le denunce: il sessantacinquenne e il quarantottene di Porto San Giorgio, dovranno rispondere di simulazione di reato e truffa in concorso. Nei guai anche la russa denunciata per ricettazione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico