CALDAROLA - La spending review di Papa Francesco arriva anche nelle piccole parrocchie dei paesi maceratesi. A seguire alla lettera l’invito del sommo pontefice di non...
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“Oltre al risparmio di luce, di pulizia e del gas - dice don Vincenzo - in questo modo si possono scaldare tutti i presenti alla funzione. Per quanto riguarda la luce, un conto è illuminare l’intera collegiata e un conto è illuminare la cappella. In merito alla pulizia - prosegue - il tempo utilizzato per pulire lo spazio dell’altare della chiesa è utile a pulire l’intera cappella invernale. Se facciamo riferimento ai riscaldamenti - spiega il parroco caldarolese - , nel santuario della Madonna, dove si è soliti svolgere la messa, c’erano tre stufe a gas, i cosiddetti funghi, con i quali era impossibile riscaldare l’intero spazio, dove i banchi erano distanti fra loro. Nella cappella d’inverno, invece, il caldo è per tutti”.
Un po’ spaesati subito i fedeli che, durante i primi giorni di cambiamento, facevano fatica a ricordare che la solita messa delle 18 aveva cambiato sede. Ora però, sono i primi ad essere entusiasti. Ne sarebbe contento anche Papa Francesco, sempre molto attento a ribadire ai parroci di predicare umiltà e attenzione agli sprechi, in un periodo dove aumentano le persone in difficoltà e anche la Chiesa si sente di dimostrare la sua vicinanza non solo con la preghiera ma anche nelle circostanze. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico