​Stroncato da un malore durante una battuta di caccia

Mario Migliorelli
BELFORTE DEL CHIENTI - Ha un malore mentre è a caccia e muore. Mario Migliorelli, pensionato, aveva 75 anni e viveva a Caccamo di Serrapetrona. Aveva lavorato...

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BELFORTE DEL CHIENTI - Ha un malore mentre è a caccia e muore. Mario Migliorelli, pensionato, aveva 75 anni e viveva a Caccamo di Serrapetrona. Aveva lavorato all’Enel e si era occupato della manutenzione delle centrali di Valcimarra di Caldarola e di Belforte del Chienti. Aveva una grande passione per la caccia, che praticava da oltre 50 anni.


 
Faceva parte della Federazione italiana caccia della sezione di Serrapetrona. Ieri mattina aveva deciso, con il gruppo di amici, di andare verso una frazione di Belforte del Chienti, ai confini con Borgiano di Serrapetrona, per una battuta di caccia alla lepre. Improvvisamente però l’uomo, che si era un po’ allontanato dagli altri cacciatori, ha avuto un malore e si è accasciato. Erano circa le 10 quando è accaduto. Gli amici, poco dopo, lo hanno trovato disteso a terra e non dava segni di vita. Così hanno avvertito gli operatori sanitari del 118 di Macerata. Sul posto nel giro di pochi minuti è arrivata l’ambulanza. I soccorritori hanno fatto di tutto per rianimarlo, ma senza esito. Alla fine il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso del cacciatore. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Belforte del Chienti per i dovuti accertamenti finalizzati a ricostruire l’accaduto. La salma è stata trasferita alla casa funeraria Rossetti in via La Malfa dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno domani alle 10 nella chiesa do Sant’Eustachio di Belforte del Chienti. Mario Migliorelli lascia la moglie Silvana, i figli Daniele, Andrea, Silvia e tanto vuoto nel cuore di chi lo conosceva. «Era una persona solare – racconta l’amico Giuseppe Piccioni, presidente della Federazione italiana caccia della sezione di Belforte del Chienti e Camporotondo di Fiastrone –. Un grande lavoratore, era un uomo che non litigava mai con nessuno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico