Riccardo Scamarcio: «Da piccolo volevo fare l’agricoltore… mi chiamo lo zappattore»

Riccardo Scamarcio
Riccardo Scamarcio da piccolo sognava di diventare agricoltore, ma le cose sono andate in maniera nettamente diversa. Oggi è un affermato attore, pronto a sbarcare su...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Riccardo Scamarcio da piccolo sognava di diventare agricoltore, ma le cose sono andate in maniera nettamente diversa. Oggi è un affermato attore, pronto a sbarcare su Netflix con “Gli infedeli”, dove recita, è coproduttore e sceneggiatore.


LEGGI ANCHE: Kate Middleton è la più amata dai sudditi, batte anche la Regina Elisabetta: Meghan Markle scivola al sesto posto

LEGGI ANCHE: Emma Marrone nuova testimonial di Zalando: «Ciò che indosso deve rappresentarmi»



Durante il lockdown appena passato Riccardo Scamarcio ha potuto mettere in pratica le sue doti di “zappattore”: “Ha costretto tutti a rapporti più sinceri, a fermarsi e a guardarsi, anche perché non ti potevi muovere -  ha spiegato in un’intervista a “Il Corriere della sera” - Io l'ho vissuto in campagna in Puglia, in solitudine. Sono quasi sempre in lockdown. Faccio l'idraulico, il falegname, l'elettricista. Ho un'azienda agricola. Da bambino volevo fare il contadino e l'attore. Infatti mi chiamo lo zappattore”.



Oggi affermato nel mondo dello spettacolo, non dimentica il suo arrivo nella capitale: “Ero molto giovane, mi lasciavo alle spalle Andria, che in realtà era una cosa a metà strada fra la Thailandia e il Messico, il caos, il mare, il sole che brucia, le discoteche di notte. Sono sempre io, il ragazzo con la bella faccetta, come dicevano, anche se il deperimento fisico a 40 anni comincia. Bilanci? Avevo ragione a non credere nei falsi miti, penso ai social che ho sempre rifiutato. Cerco empatia”.

  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico