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SANT’ELPIDIO A MARE - Quella che volge al termine è stata la quinta estate consecutiva con il monumento simbolo della città chiuso al pubblico. Si spera sia stata l’ultima, dato che si è completato l’iter progettuale e da qui ai prossimi mesi dovrebbero andarsi finalmente a realizzare i lavori di messa in sicurezza della Torre gerosolimitana.
La struttura, che troneggia su piazza Matteotti dalla sua altezza che sfiora i 30 metri, è rimasta sbarrata dalla fine di agosto del 2016, dopo le scosse sismiche che hanno ferito il centro Italia.
Sono partite così indagini sperimentali approfondite ed eseguito un esame della vulnerabilità sismica. Al termine sono stati proposti diversi interventi di rafforzamento. Nel dettaglio, si tratta della sostituzione di 3 solai, a quota 11, 14 e 21 metri di altezza. Sarà coperto il locale alla sommità della torre ed inserite catene metalliche in più punti, per eliminare la spinta sulle mura perimetrali.
Si è previsto infine un sistema di monitoraggio permanente attraverso l’installazione di strumenti dedicati, gli accelerometri, che permetteranno di controllare in modo continuativo il comportamento strutturale del monumento. Il progetto definitivo ed esecutivo è stato approvato in giunta la scorsa settimana. L’investimento complessivo previsto è di 140mila euro. Una buona parte, ben 96mila, è stata finanziata dalla regione Marche, intercettando un fondo del 2018 dedicato alle opere di adeguamento sismico dei luoghi culturali. A questo punto non resta che l’affidamento dei lavori e l’esecuzione concreta. Si spera che finalmente, il simbolo della città possa tornare fruibile al pubblico ed offrire lo splendido colpo d’occhio che si può ammirare dalla sommità.
Negli ultimi anni, passando per il centro storico, era frequente imbattersi in qualche turista girare perplesso intorno alla Torre gerosolimitana, cercando di capire se fosse previsto qualche orario di visite, magari chiedendo informazioni ai passanti sulla possibilità di entrare nell’edificio. Una scena che certo non ha giovato all’immagine della città e che dalla prossima stagione estiva non dovrebbe ripetersi.
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Corriere Adriatico