OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il futuro
La direzione aveva assicurato che si era già attivata per lo pneumologo e che il disagio relativo a questa figura, di grande importanza ma vacante, era dovuto alla scadenza del precedente contratto e che era stato fatto tutto il necessario per attivare il conferimento di un incarico. «Ci tenevo a spiegare - rimarca Alessandro Tansella - che da professionista già da 3 anni avevo iniziato a collaborare.
I contatti
Il dottor Tansella aveva già preso contatti con la direzione da mesi: «Mi sono sentito con Roberto Grinta (ora c’è il cambio di guida con l’arrivo del nuovo direttore, ndr) a febbraio, tutto era pronto, c’era la determina per il nuovo contratto. Ho depositato la domanda il 13 aprile, dopo che il contratto era scaduto il 30 marzo. È seguita la prova orale, dopo la quale sono passati altri 10 giorni. C’è stato un ritardo nelle procedure per il rinnovo del contratto, nonostante la disponibilità da parte di Grinta e il fatto di essere stati avvisati per tempo. Io fungo da pneumologo per tutta l’Ast provinciale, in particolare, dove abbiamo ridotto l’attività. Da me convergono tutti i pazienti più fragili che fanno uso di ossigenoterapia, con gravi patologie respiratorie, pazienti con dispositivi per terapie ventilatorie e siamo anche un punto di riferimento per le protesi di bambini e per pazienti con Sla».
La gestione
E il procedimento? «Quello che so io - dice Tansella - è che chi vuole fa. Bisognava velocizzare i tempi per risolvere un problema solo di natura burocratica». Al netto delle responsabilità, ora pare che il servizio sanitario sia pronto per partire: «Ho firmato il contratto proprio oggi (ieri, ndr) e il 6 giugno si parte con la Pneumatologia a Porto San Giorgio, in questa modalità multitasking. Siamo consapevoli di come sia importante garantire i più fragili. Il problema è stato l’impatto con la burocrazia che ha fatto tenere chiuso l’ambulatorio per due mesi, che sono troppi. Ora questi pazienti convergeranno tutti all’ex presidio ospedaliero. E spero che questi ritardi non si ripetano più». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico