Professori e famiglie d’accordo dopo i contagi legati alla gita: «Covid, niente allarmi»

Professori e famiglie d’accordo dopo i contagi legati alla gita: «Covid, niente allarmi»
PETRITOLI  - Rivendica la decisione di aver portato gli studenti delle medie in gita, l’Isc di Petritoli. Nonostante una trentina di loro sia tornata a casa col Covid....

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PETRITOLI  - Rivendica la decisione di aver portato gli studenti delle medie in gita, l’Isc di Petritoli. Nonostante una trentina di loro sia tornata a casa col Covid. E una parte dei genitori degli alunni sta con l’istituto. Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, tutto è cominciato qualche giorno fa, quando si sono ammalati i primi ragazzi.

 

Quelli di seconda e terza media avevano partecipato, dal 26 al 30 aprile, alla Settimana verde: una gita nella natura, alla scoperta di flora, fauna e piccoli borghi. Quelli di prima, alcuni di loro pure contagiati, invece, erano stati fuori un solo giorno.


Contattata, la preside Livia Tammaro aveva ridimensionato l’accaduto, specificato che tutti gli studenti stavano abbastanza bene e che, per loro, era stata attivata la didattica a distanza. Gettano acqua sul fuoco anche gli insegnanti. «Nel proporre la Settimana verde, il nostro istituto ha voluto offrire agli alunni, molto provati psicologicamente dai due anni di pandemia e dall’attuale guerra in Ucraina, un’opportunità di spensieratezza», fa sapere Raffaela Basili. L’insegnante ricorda che «questi progetti, prima di essere sottoposti alle famiglie, sono stati presentati e approvati dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’istituto, composto per metà da genitori e presieduto da un genitore». Alla Settimana verde s’erano iscritti un centinaio di alunni. Alla fine, sono partiti in 74, perché le prime sono state escluse.

«Tutti erano consapevoli del rischio contagio, anche se, alla partenza, ogni partecipante era munito di vaccino, Green pass base o certificazione di avvenuta malattia», aggiunge Basili. E rimarca che quello fatto è stato «un viaggio naturalistico, con attività da svolgere all’aria aperta, invece di visitare musei o altri posti al chiuso». Fatto sta che una trentina di studenti s’è contagiata. Preoccupati, alcuni genitori, nei giorni subito dopo lo scoppio del focolaio, non hanno mandato i figli a scuola. Altri hanno chiesto spiegazioni alla preside. Altri ancora, invece, spalleggiano l’istituto.

«La Settimana e la Giornata verde sono state decisamente brillanti. Certo, il rischio del contagio c’era e noi genitori lo avevamo messo in conto, come avevamo considerato che i nostri figli sarebbero potuti tornare con raffreddore o tosse di altra natura o che avrebbero potuto farsi male inciampando. Tutti rischi che abbiamo voluto correre per far vivere loro un’esperienza indimenticabile quale è stata», scrivono in una lettera. E sottolineano come l’organizzazione sia stata «impeccabile» e i professori e la dirigente, «che si sono resi disponibili ad accompagnare i ragazzi, eccellenti nel loro ruolo educativo e nelle attenzioni di igiene preventiva».

«Noi genitori – prosegue la lettera – siamo felici che i nostri ragazzi abbiano potuto ritrovare la possibilità delle relazioni tra compagni, con gli adulti e per di più in mezzo alla natura, perché la scuola, oltre a essere istruzione, deve essere anche occasione di vita per crescere. Quindi, nonostante il contagio, ci teniamo a ribadire la nostra riconoscenza per l’occasione offerta ai nostri figli».

 

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Corriere Adriatico