MONTE URANO - «Comportamento da stigmatizzare. Tutta la comunità è responsabile. Voglio credere che qualche famiglia si autodenunci e chieda scusa»....
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Attorno a loro un gruppo formato da 7-8 amici, più o meno coinvolti. E, da quanto circola in paese, quella dell’altra notte non sarebbe stata la prima volta. In paese non è difficile individuare tutti i ragazzi coinvolti.
«Non dobbiamo cadere nel generico e parlare di “gioventù bruciata”. Stiamo parlando di un numero molto limitato di ragazzi protagonisti di un comportamento da stigmatizzare. Questo episodio ci deve far riflettere sugli stili di vita e sugli obiettivi che hanno questi ragazzi. Si sono sdraiati in mezzo alla strada per ottenere più “like” e sognano di diventare influencer? Tutta la comunità è responsabile» afferma la sindaca che è a conoscenza di segnalazioni provenienti dal centro storico ma non di episodi di questa gravità. «Più sorveglianza notturna a Monte Urano? Questo è solo un aspetto della questione. La polizia municipale è composta da 4 agenti per cui è difficile chiedere il servizio anche nelle ore notturne. Per le altre forze di polizia, in primo luogo dico che occorre allertarle in casi del genere. Se poi arrivano da Sant’Elpidio a Mare, ad esempio, non cambia molto. Sarà sempre più difficile che ogni comune abbia pattuglia e agenti a disposizione».
L’impegno
Quali risposte dal Comune? «Una volta identificati tutti i ragazzi, vedremo con la polizia municipale come intervenire, coinvolgendo, all’occorrenza, i servizi sociali» replica Canigola che poi prosegue: «Ho allertato e sensibilizzato i carabinieri. Vedremo di porre l’accento su alcuni temi e problematiche a scuola e al Centro giovanile Icaro. Penso anche a degli incontri pubblici, se il Covid-19 ce lo permetterà. Ora resto a disposizione delle famiglie che vogliono autodenunciarsi, per chiedere scusa alla comunità o per essere aiutate». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico