Maxi-sequestri di stupefacenti sulla costa adriatica, spunta l'ombra della 'ndrangheta

La cocaina sequestrata dalla polizia
FERMO - Potrebbe esserci l’ombra della ‘ndrangheta dietro ai cartelli della droga che uniscono San Benedetto a Porto San Giorgio, Ascoli a Fermo attraverso due strade....

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FERMO - Potrebbe esserci l’ombra della ‘ndrangheta dietro ai cartelli della droga che uniscono San Benedetto a Porto San Giorgio, Ascoli a Fermo attraverso due strade. Sulla Statale a Porto San Giorgio martedì è stato fermato lo straniero 30nne di San Benedetto. Trasportava più di due chili di cocaina purissima.

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Il precedente
Lunedì in autostrada era stato fermato, sempre a Porto San Giorgio, un albanese 37nne con due chili di marijuana in macchina. Entrambi sono stati arrestati e la droga sequestrata. Scomparsa la mafia foggiana, nel Fermano si è creata una zona franca che fa gola alla criminalità. Dietro ai due corrieri potrebbero nascondersi i signori della droga all’ombra del narcotraffico colombiano. I traffici sgominati negli ultimi due mesi, da Ancona a San Benedetto, passando per Porto San Giorgio, raccontano di un’espansione della malavita che si alimenta con droga, usura, prostituzione e conta su manovalanza a basso costo. Dai 216 chili di cocaina proveniente dalla Spagna sequestrata dalla Guardia di finanza ad Ancona, nel mercantile battente bandiera liberiana, sono passati solo due mesi: era il 2 ottobre.


Il quantitativo
Tutta quella roba non era destinata solo alle Marche. Negli ultimi 60 giorni ci sono stati molteplici arresti e sequestri e i corrieri hanno dato prova di infischiarsene delle restrizioni, continuano a fare la spola da un Comune all’altro. Il gioco vale la candela perché un carico di cocaina è una pioggia di banconote pesanti. Sulla costa i bene informati dicono che «da qualche tempo c’è un sottobosco malavitoso significativo, forse non c’è un collegamento diretto con la mafia colombiana ma potrebbe esserci un intreccio con alcuni gruppi locali». Un pregiudicato che porta a spasso 220mila euro di polvere bianca in un martedì prefestivo e uno alla guida di un’Audi A6 in A14 senza patente, con nel bagagliaio due chili di marijuana, non sono casualità. Sono sistema.


La risposta


Per le forze dell’ordine il gioco si fa duro perché si ha a che fare con clan satelliti, autosufficienti, in grado di ricomporsi in fretta dopo una disfatta. Il crimine trova terra fertile per la capacità di adattamento che dimostra e muta in base alle condizioni economiche e sociali.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico