FERMO - Una donna di 29 anni tenta il suicidio due volte in una notte. Raggiunta dai Carabinieri intervenuti su segnalazione minaccia di accoltellarsi facendo il gesto con la...
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Sono stati momenti drammatici ma è finita bene. La donna è imponente, alta 1 metro e 85 del peso di 90 chili, misure che fanno comprendere meglio l’operazione miracolo compiuta dagli uomini del nucleo operativo radiomobile. I carabinieri sono intervenuti su richiesta degli operatori della cooperativa “La Goccia” con sede a Bastia Umbra, Perugia. La ventinovenne, in cura nella comunità umbra è in vacanza a Porto Sant’Elpidio in un centro estivo.
Si era allontanata facendo perdere le tracce. In seguito alla denuncia di scomparsa erano partite subito le ricerche dei carabinieri che hanno avvistato la donna nella stazione ferroviaria. Voleva farla finita buttandosi sotto un treno. La situazione era davvero delicata. Non è stato facile convincerla a desistere, non ne voleva sapere di tornare al centro di soggiorno. Data la mole e le condizioni psicofisiche non si poteva afferrarla e sollevarla, senza rischiare di farle male. La situazione è sembrata precipitare quando lei ha tirato fuori dalla borsa un coltello di 35 centimetri puntandoselo al ventre. A quel punto i due carabinieri hanno dimostrato sensibilità e professionalità. Nonostante la situazione sembrasse fuori controllo, sono riusciti a mani nude a disarmarla, hanno sequestrato il coltello e superato il momento critico. Ma ce ne sarebbe stato un altro a breve. Addirittura più pericoloso.
Mentre veniva affidata agli operatori della comunità la ventiquattrenne si è divincolata dalla presa e si è messa a correre tra i binari, incontro a un convoglio in arrivo. Si stava lanciando sotto il treno. E ci è mancato poco. Raggiunta e afferrata appena prima che passasse il convoglio. E’ stata una notte difficile per i militari dell’Arma. . In quelle ore i due carabinieri hanno fatto qualcosa di grande, che va ben oltre il lavoro di prevenzione e repressione cui sono abituati. Hanno salvato due volte una vita senza usare palette e pistole. Hanno usato altre armi: capacità, forza, coraggio. E hanno dimostrato di possedere doti umane non comuni. Quelle che in casi del genere fanno la differenza tra la vita e la morte. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico