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FERMO - Entrano nei supermercati col foglietto delle offerte in mano, moderna Bibbia dei consumatori che provano a risparmiare. Girano tra gli scaffali e confrontano prezzi e prodotti.
Quando arrivano alla cassa, aprono a malincuore il portafoglio, perché sanno che, dopo aver pagato, sarà molto più leggero. In questo periodo, per riempire il carrello, i fermani, ci mettono più tempo. Ben speso, dicono, se serve a risparmiare qualcosina. Se prima pane, pasta e tutto il resto si compravano in fretta, adesso, quello che conta è trovare l’offerta più conveniente. Perché il rincaro dei prezzi, a fine mese, si fa sentire.
La cronologia
Dopo quello del carburante risalito e le bollette che scottano, è arrivata la stangata sulla spesa. Farina, olio, zucchero e verdure, in primis. «Gli aumenti stanno mettendo in ginocchio le famiglie. Tante si limitano ad acquistare beni di prima necessità, e anche in quel caso faticano. La situazione è critica dappertutto, ma di più nel nostro territorio, fatto di piccole imprese che non riescono a riprendersi.
Il conflitto
L’invasione dell’Ucraina e la guerra che va avanti da quattro mesi e mezzo hanno peggiorato le cose. Come se non bastasse, gli ultimi mesi saranno ricordati come i più secchi e caldi della storia recente e le prossime settimane promettono di non essere da meno. La siccità, insomma, ha messo il carico a una situazione già compromessa. «Finita la trebbiatura, per la cerialicoltura, nelle Marche, già si può stimare un calo produttivo tra il 20 e il 30%, dovuto quasi esclusivamente alla siccità, che si tradurrà, per forza di cose, in un aumento di prezzo», spiega il direttore di Coldiretti Ascoli Fermo. Tradotto: il costo di farina, pasta e pane salirà ancora. E, probabilmente, non solo quello.
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Corriere Adriatico