Lavori sulla Lungotenna a Fermo, si tagliano 44 alberi. Gli ambientalisti: «Ampliate la strada dall'altra parte»

Lavori sulla Lungotenna a Fermo, si tagliano 44 alberi
FERMO - Nascono nuove strade ma spariscono gli alberi. Scelte spesso obbligate che riguardano arterie comunali e provinciali: a volte mancano gli spazi, altre si teme per la...

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FERMO - Nascono nuove strade ma spariscono gli alberi. Scelte spesso obbligate che riguardano arterie comunali e provinciali: a volte mancano gli spazi, altre si teme per la sicurezza di pedoni e automobilisti. Ma l’attenzione verso l’ambiente è sempre più forte e spinge i cittadini alla mobilitazione: l’ultima in ordine di tempo è in programma oggi pomeriggio sulla Lungotenna, dalle 16 alle 19.30.


I motivi


In questo caso l’abbattimento delle piante accanto al Tenna è legato alla necessità di allargare la strada, primo passo verso la futura (e lontana) Mare-Monti per un collegamento più rapido dalla costa ai Sibillini e, soprattutto, per garantire una viabilità adeguata nel tratto fra il casello dell’A14 a Porto Sant’Elpidio e il futuro ospedale di rete a San Claudio di Campiglione. «Il progetto di allargamento, proposto dalla Provincia di Fermo e approvato dal Comune di Fermo, prevede - rimarca Federico Spagnoli, presidente del circolo Legambiente Terramare di Fermo che parla in rappresentanza del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Fermano - l’abbattimento di 44 alberi. L’abbattimento di questi alberi potrebbe mettere in serio pericolo la stabilità dell’argine: ciò potrebbe mettere in serio rischio anche la futura strada stessa per l’erosione, già parzialmente in atto, operata dal fiume lungo la sponda destra. Ricordiamo che gli alberi sono un elemento di stabilità enorme per gli argini e le sponde dei fiumi, specialmente quando questi sono costituiti da sedimenti sciolti come nel caso in questione. Gli alberi con le loro radici trattengono i sedimenti riducendo l’azione erosiva delle acque correnti».


La posizione


Gli ambientalisti dicono di non essere «per il no a priori: noi abbiamo un approccio di tipo tecnico scientifico, pensiamo che la strada, se deve essere ampliata, dovrebbe essere allargata più verso sud, dove non sono presenti particolari criticità ambientali e tecniche, senza intaccare l’ecosistema ripariale. Tra l’altro lungo l’argine è presente una particolare singolarità naturalistica che andrebbe preservata per la sua importanza: i pioppi gemelli che il grande esperto di alberi monumentali, Valido Capodarca, vorrebbe inserire nel suo prossimo libro di alberi monumentali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico