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FERMO - Con l’ordinanza di ieri il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza del Comune di Fermo di sospensione della sentenza del Tar (la n. 269/2015 del 01/04/2015) che aveva accolto l’opposizione della Powercrop s.r.l. alla modifica al regolamento di igiene pubblica voluta dall’amministrazione Brambatti. Quella modifica aveva aumentato le distanze di rispetto tra gli impianti insalubri e le strutture sensibili (scuole, strutture sanitarie, etc) e andava nella direzione di una maggiore garanzia per la salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente.
Il Circolo Legambiente fermano “Terramare” riconosce nella sentenza di martedì scorso un punto a sfavore lungo il percorso della vertenza ma auspica fermamente che le ragioni di contrarietà al progetto di centrale possano emergere al più presto e già col prossimo pronunciamento del Consiglio di Stato.
Il prossimo passaggio sarà quello del 25 febbraio. Il Circolo Legambiente fermano “Terramare” replica all'accusa mossa da parte della RSU dei lavoratori ex Sadam secondo cui, nel precedente comunicato del18
gennaio, il Circolo avrebbe detto “cose che non corrispondono alla realtà” specificando che il 25 febbraio prossimo il Consiglio di Stato si esprimerà con riferimento alla richiesta fatta dalla Powercrop di ottemperanza
alla precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato (la n. 880 del 23/02/2015). Tale sentenza ha affermato che la Provincia di Fermo, nel ripetere la valutazione d’impatto ambientale (VIA), dovrà esprimersi
sulla fattibilità del progetto indagando dettagliatamente, e nei tempi consentiti dalla legge, tutti iprofili tecnici coinvolti. Il Circolo Legambiente, ribadendo tutte le ragioni di contrarietà al progetto di centrale, ritiene che
debbano essere considerati come concretamente alternativi alla centrale soltanto quei progetti di riconversione industriale che vanno nella direzione dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. Gli unici progetti, per altro, veramente utili alle comunità del territorio e all’ambiente.
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Corriere Adriatico