FERMO - Restare isolati dal resto del mondo per colpo di due calamità: il maltempo e la politica. È l’incredibile storia capitata ai proprietari di un casolare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il problema riguarda i proprietari di un immobile (con fabbricato e corte) «reso inaccessibile - racconta Di Ruscio - perché le due strade d’accesso sono state sono state “divorate” dal fiume Ete Vivo a causa delle calamità. Utilizziamo il plurale perché le calamità sono di due tipi: quelle naturali e quelle provocate dall’azione umana. In questo caso le seconde hanno avuto un ruolo determinante. Pertanto, nonostante le tasse e le imposte vengano pagate regolarmente, i proprietari non possono utilizzare il bene.
Le due strade attraversano terreni non di loro proprietà e loro non possono continuare a spendere denaro per opere che vengono periodicamente distrutte dopo ogni pioggia. Occorre ricostituire gli argini del fiume e rinforzarli. Ma, a eccezione del presidente della Provincia che, pur interessandosi della vicenda, ha correttamente rilevato la competenza del Genio civile, quindi della Regione, nessun’altra istituzione ha dato segni di vita. I proprietari sono “stritolati” tra la burocrazia, il fiume e i confinanti».
In sostanza i lavori effettuati sull’argine per eliminare la vegetazione hanno fatto impazzire il fiume, con la strada che compare e scompare a seconda del tempo e il vicino che non può accollarsi i lavori né per sistemare gli argini del fiume né per creare un’altra strada. Stesso problema dall’eventuale ulteriore accesso, con la strada che sbuca sul ponte della Valdete ormai a picco sul fiume, e quindi impraticabile, Ora, in questi giorni di siccità, sarebbe il caso di intervenire e risolvere la questione. Si parla di 15 giorni, altrimenti si andrà dall’avvocato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico