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FERMO - Il concerto è ormai lontano, la ribalta acquisita. Ma gli ambientalisti non mollano e tornano sulla fascia di prato e spiaggia di Casabianca teatro dello show di Jovanotti. Nel mirino, in particolare, la relazione tecnica sulla nidificazione del fratino che la Lipu contesta tornando a scrivere alla Regione e alla Capitaneria di Porto (oltre che al ministero per la Transizione ecologica, all’Ispra e al Comune di Fermo) per difendere la vocazione naturalistica dell’area a ridosso del mare dove nidifica il piccolo uccello.
I dati
L’associazione confuta la relazione dell’ornitologo del Comune e torna sugli studi del fratino, «per i quali - come si legge in una nota - hanno lavorato sei gruppi di volontari in varie regioni italiane.
Per l’associazione «la conseguenza che maggiormente preoccupa e disturba è che quella informazione scorretta, partita da Fermo, sia stata poi ripresa, rimbalzata e ripetuta ad libitum in decine e decine di occasioni, a livello locale e nazionale, sia da parte del Comune di Fermo, sia dell’organizzazione del Jova Beach e da parte dei suoi supporter. Ed è ovviamente molto triste constatare come una buona parte della propaganda (e del battage pubblicitario a posteriori) a favore del Jova Beach si sia basata su un dato scientifico erroneo e non rispondente al vero, contribuendo a una discutibile captatio benevolentiae di legioni di fan, giornalisti e amministratori locali».
Le conseguenze
Per gli ambientalisti «non si può neanche sottacere un altro aspetto, se vogliamo secondario, di tutta questa campagna: perfettamente strumentale alla giustificazione di un evento disastroso è stata infatti la tattica di sminuire il valore di un’area naturale per rendere accettabile al grande pubblico la devastazione che l’evento comporta. L’inesattezza di quella relazione si inserisce in maniera funzionale nella continua campagna di quasi-denigrazione delle caratteristiche e della vocazione naturalistica dell’area, portata avanti dal Comune, dal sindaco Paolo Calcinaro, dall’organizzazione del Jova Beach e dai suoi partner nazionali. Negare l’evidenza era necessario all’intera operazione».
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Corriere Adriatico