Rogo alla Bakery di Fermo, dopo 5 mesi è ancora tutto bloccato. Ora Cesetti porta il caso in Regione

Rogo alla Bakery di Fermo, dopo 5 mesi è ancora tutto bloccato. Ora Cesetti porta il caso in Regione
FERMO - Bakery, il tempo passa ma non si muove nulla. A 5 mesi dall’incendio che nel gennaio scorso ha distrutto lo stabilimento Bakery nella zona industriale Girola di...

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FERMO - Bakery, il tempo passa ma non si muove nulla. A 5 mesi dall’incendio che nel gennaio scorso ha distrutto lo stabilimento Bakery nella zona industriale Girola di Fermo, si sa ancora poco o nulla sul destino dei circa 160 lavoratori, sul futuro del sito e sui risultati relativi al monitoraggio ambientale effettuato dall’Arpam dopo l’incidente. A rimarcarlo è il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti che ha presentato un’interrogazione alla giunta.

 


La posizione


Lo scorso marzo il capannone era stato dissequestrato, inducendo a un cauto ottimismo sul caso. «Purtroppo - spiega invece Cesetti - dopo un primo interessamento dell’assessore Stefano Aguzzi, la questione sembra essere caduta nell’oblio. Eppure stiamo parlando di un’azienda molto importante per il nostro territorio. A oggi, sappiamo che per molti dipendenti è scattata la cassa integrazione, mentre ad altri sono stati proposti dei trasferimenti temporanei in stabilimenti fuori regione. Più difficile ancora è la situazione di tanti interinali, che a questo punto rischiano di perdere la loro fonte di reddito. La Regione deve dare risposte sui livelli occupazionali e, coinvolgendo la proprietà e le organizzazioni sindacali, deve mettere in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare il sito industriale e i posti di lavoro». Sotto la lente anche l’aspetto ambientale.

«Da diverse segnalazioni che mi sono pervenute - sottolinea - sembra che l’area interessata dall’incendio sia particolarmente compromessa a livello ambientale. A essere denunciata, in particolare, è la presenza di materiali lasciati lì, i quali, favorendo la presenza insalubre di insetti e animali, rischiano avere effetti dannosi. Occorre dunque che, anche su questo tema, la Regione intervenga immediatamente per garantire la salute pubblica».

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Corriere Adriatico