Fermo attentati alle chiese fermane Prende corpo la pista "Tre Archi"

L'abbazia di San Marco alle Paludi
FERMO - C’è probabilmente il variegato mondo di Lido Tre Archi dietro alla bomba esplosa ieri a San Marco alle Paludi e alle due precedenti ai danni di...

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FERMO - C’è probabilmente il variegato mondo di Lido Tre Archi dietro alla bomba esplosa ieri a San Marco alle Paludi e alle due precedenti ai danni di altrettante chiese. Perde quota la pista religiosa, prende piede quella della malavita. A Tre Archi ultimamente i tre preti hanno investito.


Soldi, tanti soldi, che sono arrivati attraverso la Caritas e che sono stati benzina nel motore delle opere di carità che hanno aiutato tante persone che vivevano border line a riscattarsi, a decidere di cambiare vita. Un attivismo che comunque potrebbe aver dato fastidio alle cosche che gestiscono prostituzione, spaccio di droga e che in quel quartiere hanno sempre avuto, fino ad oggi, un discreto controllo della situazione.

Le forze dell’ordine hanno sempre lavorato, ma l’incisività con cui è riuscita a farlo la chiesa negli ultimi tempi, potrebbe aver dato fastidio. Perché i sacerdoti hanno non solo predicato e lavorato sulle conversioni e sulle coscienze ma hanno messo sul piatto soldi, denaro, servizi. Il tutto per mettere benzina nel serbatoio di un quartiere finora troppo in preda alla malavita. Può essere questo ad aver dato fastidio a qualcuno? E’ l’ipotesi più plausibile. Non l’unica, certo. L'ordigno esplosivo, stavolta, era il più grosso per dimensioni, il più pericoloso e devastante degli altri due esplosi in precedenza in altrettante chiese.   Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico