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PORTO SANT’ELPIDIO Festeggiare i trent’anni assieme agli amici. Normale, in tempi normali. Un sogno, ormai da un anno a questa parte. È il sogno di Luca Eboli, speaker radiofonico milanese, trapiantato da un bel pezzo nel Fermano, in quarantena da due settimane per il Covid.
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Per il 5 febbraio, quando farà trent’anni, spera di riassaporare un po’ di normalità. «Non mi ricordo più come si mettono scarpe e pantaloni con la cintura», dice sorridendo al telefono.
Ma dalla voce trapela l’attesa per l’esito del tampone che farà giovedì.
La scoperta
Il Covid ha scoperto di averlo quasi per caso. «Non me l’aspettavo proprio. Soffrendo di sinusite – racconta –, mi sono reso conto che, dopo le solite cure, avevo perso completamente sapore e odore. Dato che è un po’ il campanello d’allarme, ho fatto tampone molecolare. È risultato positivo e mi sono chiuso in casa. La settimana prima avevo fatto un tampone rapido ed era risultato negativo. L’unica cosa che mi ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo è stato che, vivendo da solo, non ho creato problemi a nessuno». Isolato in casa, il giovane ha dovuto rivedere le sue abitudini. «Sono andato in paranoia. Questa, per me, è una situazione del tutto nuova. Ero abituato a uscire la mattina alle nove e a rientrare alle sei di pomeriggio e mi sono ritrovato in quarantena, per fortuna, senza grossi sintomi».
I ritmi
Ma il Coronavirus è stato anche l’occasione per prendersi una pausa dai ritmi intensi di ogni giorno. «Mi ero ripromesso – dice il giovane – di trovare un fine anno per staccare. Ci ha pensato il Covid. Di solito, durante le feste lavoravo. Invece, Capodanno l’ho passato facendo zapping in tv. Ma a Natale, non potermi vedere anche solo per pochi minuti con i miei cari e gli amici, è stata un’esperienza molto strana. Ho imparato che la prevenzione non è mai troppa e che cercare di rispettare le normative è la cosa più giusta da fare in questo periodo». Ai suoi ascoltatori, di aver contratto il Covid, l’ha detto subito. E subito è stato subissato da messaggi di affetto e incoraggiamento. Ai più giovani, quelli che più stanno patendo questo lungo periodo di restrizioni, Eboli lancia un messaggio: «Bisogna aspettare e pazientare, perché la situazione è veramente tosta e regna la confusione più totale». «C’è tanta voglia di tornare alla normalità. Serve maggiore chiarezza da parte di chi gestisce la situazione. Non dobbiamo continuare a vivere con l’accontentino. È molto snervante», aggiunge. Intanto, tra un programma radio e una coccola al cane Poldo, ha (ri)scoperto i piaceri dello stare in casa.
La chiosa
«Ho capito – scherza – di essere una massaia mancata. Mi alzo la mattina, sistemo il programma radio, penso a cosa mangerò a pranzo e a cena. Vivendo insieme a un cane, sto dietro a lui. Dovesse venire un controllo di igiene, mi darebbero la medaglia d’onore».
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