Luca, lo speaker radio e l'infinita quarantena Covid: «Non mi ricordo più come si mettono le scarpe»

Porto Sant'Elpidio, Luca, lo speaker radio e l'infinita quarantena Covid: «Non mi ricordo più come si mettono le scarpe»
Porto Sant'Elpidio, Luca, lo speaker radio e l'infinita quarantena Covid: «Non mi ricordo più come si mettono le scarpe»
di Francesca Pasquali
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Lunedì 4 Gennaio 2021, 08:49

PORTO SANT’ELPIDIO Festeggiare i trent’anni assieme agli amici. Normale, in tempi normali. Un sogno, ormai da un anno a questa parte. È il sogno di Luca Eboli, speaker radiofonico milanese, trapiantato da un bel pezzo nel Fermano, in quarantena da due settimane per il Covid.

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Per il 5 febbraio, quando farà trent’anni, spera di riassaporare un po’ di normalità. «Non mi ricordo più come si mettono scarpe e pantaloni con la cintura», dice sorridendo al telefono.

Ma dalla voce trapela l’attesa per l’esito del tampone che farà giovedì.

Intanto, dal salotto di casa, in tuta e ciabatte, continua a riempire le giornate dei suoi ascoltatori. «Riuscire a tenermi impegnato con il mio lavoro è stupendo. Nella sfortuna, mi reputo molto fortunato», spiega.

La scoperta

Il Covid ha scoperto di averlo quasi per caso. «Non me l’aspettavo proprio. Soffrendo di sinusite – racconta –, mi sono reso conto che, dopo le solite cure, avevo perso completamente sapore e odore. Dato che è un po’ il campanello d’allarme, ho fatto tampone molecolare. È risultato positivo e mi sono chiuso in casa. La settimana prima avevo fatto un tampone rapido ed era risultato negativo. L’unica cosa che mi ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo è stato che, vivendo da solo, non ho creato problemi a nessuno». Isolato in casa, il giovane ha dovuto rivedere le sue abitudini. «Sono andato in paranoia. Questa, per me, è una situazione del tutto nuova. Ero abituato a uscire la mattina alle nove e a rientrare alle sei di pomeriggio e mi sono ritrovato in quarantena, per fortuna, senza grossi sintomi».

I ritmi

Ma il Coronavirus è stato anche l’occasione per prendersi una pausa dai ritmi intensi di ogni giorno. «Mi ero ripromesso – dice il giovane – di trovare un fine anno per staccare. Ci ha pensato il Covid. Di solito, durante le feste lavoravo. Invece, Capodanno l’ho passato facendo zapping in tv. Ma a Natale, non potermi vedere anche solo per pochi minuti con i miei cari e gli amici, è stata un’esperienza molto strana. Ho imparato che la prevenzione non è mai troppa e che cercare di rispettare le normative è la cosa più giusta da fare in questo periodo». Ai suoi ascoltatori, di aver contratto il Covid, l’ha detto subito. E subito è stato subissato da messaggi di affetto e incoraggiamento. Ai più giovani, quelli che più stanno patendo questo lungo periodo di restrizioni, Eboli lancia un messaggio: «Bisogna aspettare e pazientare, perché la situazione è veramente tosta e regna la confusione più totale». «C’è tanta voglia di tornare alla normalità. Serve maggiore chiarezza da parte di chi gestisce la situazione. Non dobbiamo continuare a vivere con l’accontentino. È molto snervante», aggiunge. Intanto, tra un programma radio e una coccola al cane Poldo, ha (ri)scoperto i piaceri dello stare in casa.

La chiosa

«Ho capito – scherza – di essere una massaia mancata. Mi alzo la mattina, sistemo il programma radio, penso a cosa mangerò a pranzo e a cena. Vivendo insieme a un cane, sto dietro a lui. Dovesse venire un controllo di igiene, mi darebbero la medaglia d’onore».

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