Fermo, prostitute, trans ed escort: il Covid ha cambiato tutto. E c'è anche lo smart working

Fermo, prostitute, trans ed escort: il Covid ha cambiato tutto. E c'è anche lo smart working
FERMO - Cambia il mestiere più antico del mondo con il coronavirus, le escort, le più pagate, sono le più rispettose delle regole e adesso sono al 100%...

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FERMO - Cambia il mestiere più antico del mondo con il coronavirus, le escort, le più pagate, sono le più rispettose delle regole e adesso sono al 100% operative mentre le prostitute di strada non hanno mai smesso, con tutti i rischi connessi a una scelta del genere sotto l’aspetto sanitario e della sicurezza. 


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Nella fase iniziale della pandemia, i clienti sono diminuiti, arrivavano meno telefonate, meno contatti nei siti hard, nessuna macchina si fermava per abbordare ragazze. Prima della pandemia il settore non aveva conosciuto crisi e il mercato non si è ancora riacceso del tutto, tanto che le ragazze da marciapiede si affidano al reddito di cittadinanza e alla Caritas per mangiare, si aiutano tra loro mentre le escort si sono organizzate in smart-working, con il lavoro a distanza, con le telefonate erotiche, videochiamate sexy a pagamento.
 
Passata la buriana sono tornate le lucciole sulle strade. Squillo e trans ricevono in casa i clienti, si fanno pagare 200 euro a prestazione mentre le lucciole da marciapiede sono a buon mercato, si vendono per 20 euro e per rapporti non protetti, sempre richiesti dai clienti. I telefonini squillano sempre per le escort più gettonate della riviera fermana e qui andiamo a scelta da Melissa, capelli corvini fino alla cintola e tatuaggi a volontà, a Silvia, ottava misura di seno, da Olga la russa a Fiorella l’italiana, da Anna la cinese ad Angela la giapponese o Katia l’ucraina. Queste ragazze si fanno pagare, come i trans, ma i recenti fatti di cronaca dimostrano che proprio questa categoria è la più soggetta a soprusi, furti, rapine, aggressioni. 

Il romeno arrestato giorni fa aveva rapinato un viado dopo un rapporto non pagato e potrebbe essere in buona compagnia tra clienti approfittatori. In tempi di coronavirus prende piede la tendenza del tam-tam di annunci al telefonino, dove si legge di tutto, della massaggiatrice «esperta in massaggi a quattro mani» della ninfa dell’amore «bionda e gustosissima», di Olga la greca, che fa sapere di essere in un ambiente caldo e pulito e di Lara l’esperta in massaggi «antistress. Anche gli uomini si promuovono nei modi più strani e si trova il quarantenne palestrato per uomini attempati, il cinquantenne per coppie e la bisex in cerca di una lei per sé e per il compagno. In quest’orgia di comunicazioni la prostituzione sfida la pandemia. Una quarantenne italiana, mamma e moglie fa la escort con il lasciapassare della famiglia e spiega «ogni giorno mi contattano i clienti, dico loro di avere pazienza perché voglio rispettare le normative, ricevo solo i più affezionati, dei quali mi fido, uso tanto disinfettante e niente baci».


La necessità di evitare contatti fisici e mantenersi a un metro di distanza influisce sui rapporti occasionali, dalla strada si passa alle camere d’albergo e agli appartamenti . Una trentunenne brasiliana confida di mantenersi sui tre clienti al giorno: «con le dovute precauzioni si lavora - fa sapere - d’altronde non posso fermarmi, lo Stato ignora la nostra categoria e io devo fare la spesa e devo pagare l’affitto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico