FERMO - Troppo tardi per salvare i matrimoni. Il via libera alle cerimonie, che da martedì scorso nelle Marche possono tornare a essere celebrate, servirà a poco. La...
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La stella polare resta l’ultimo decreto del premier Giuseppe Conte. Che significa mascherine durante la cerimonia (tranne che per gli sposi) e il ricevimento (tranne se all’aperto), tavoli a un metro e mezzo di distanza, niente guardaroba e niente buffet (ok solo alle monoporzioni) né assembramenti. La musica sì, quella pare che ci potrà essere. Ma come glielo spieghi agli invitati che devono ballare a due metri uno dall’altro? Ridotto così, il loro giorno più bello, le coppie non lo vogliono proprio.
Lo sognano da una vita e pretendono di viverlo al meglio. E infatti hanno quasi tutte rinviato. Almeno quelle che avrebbero dovuto convolare a nozze quest’estate. «Avevamo tutti i weekend di giugno, luglio e agosto impegnati. Li abbiamo persi tutti, anche quelli di settembre. Speriamo di salvare qualcosa a ottobre che, negli ultimi anni, ci ha dato soddisfazione».
Periodo nero
A parlare sono Ida Marchionni e Viola Cognigni della 360 Gradi Eventi. Per loro, come per tutti quelli che lavorano con i matrimoni, questo è davvero un periodo nero. Perché attorno al wedding gira un vero e proprio mondo. Ci sono le location e il catering, i fiori e l’intrattenimento, il fotografo e i pasticceri e tutta una sfilza di altri professionisti rimasti, pure loro, a bocca asciutta. Quando hanno presagito la mal parata, i futuri sposi hanno deciso di aspettare.
Meglio aspettare
Meglio un anno di attesa – il ragionamento – che vedere il loro giorno più bello rovinato da regole e regolette. A malincuore, hanno avvisato amici e parenti. Tutto da rifare, insomma. E non è finita qui. Perché, intanto, per l’anno prossimo, le location più ambite e desiderate se le sono accaparrate altri futuri sposi e quelli che il Covid ha costretto a far slittare le nozze sono dovuti scendere a patti. Un settore in ginocchio, quello di chi organizza matrimoni, e con pochissime garanzie per il futuro. Le realtà più piccole rischiano addirittura di chiudere i battenti per sempre. «Noi ce la mettiamo tutta. Speriamo di poter tornare il prima possibile alla normalità. È necessario – l’appello delle due wedding planner – che ci venga riconosciuto un aiuto per attutire il colpo subito in quest’anno di sole perdite». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico